Al via la definizione delle irregolarità formali
17 Dicembre 2018
Con il passaggio dalle Camere, per la conversione in legge, il Decreto Fiscale perde la disciplina relativa alla dichiarazione integrativa speciale che consentiva di correggere errori od omissioni e integrare le dichiarazioni fiscali, applicando al maggiore imponibile dichiarato un'aliquota al 20% per le imposte dirette e i contributi e una aliquota media con riferimento all'IVA. Al suo posto è ora prevista una nuova procedura che consente di definire gli errori formali. Ecco nel dettaglio in cosa consiste la nuova sanatoria.
Ambito oggettivo La nuova procedura consente di sanare le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ai fini dell'IVA e dell'IRAP e sul pagamento dei tributi, commesse fino al 24 ottobre 2018.
Come regolarizzare I menzionati errori formali possono essere regolarizzati mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d'imposta cui si riferiscono le violazioni. Il pagamento dovrà avvenire in due rate di pari importo, la prima entro il 31 maggio 2019 e la seconda entro il 2 marzo 2020.
Casi di esclusione La procedura non può essere esperita in relazione a:
Termini prorogati In deroga allo Statuto del contribuente, la nuova disciplina, con riferimento alle violazioni commesse fino al 31 dicembre 2015, oggetto del processo verbale di constatazione, proroga di due anni i termini di cui all'art. 20, comma 1, D.Lgs. n. 472/1997.
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