Osservatorio sulla Cassazione – Dicembre 2018
11 Gennaio 2019
Il patto di famiglia è assoggettato all'imposta sulle donazioni Cass. Civ. – Sez. Trib. – 19 dicembre 2018, n. 32823, ord. Il patto di famiglia di cui agli artt. 768-bis ss. c.c. è assoggettato all'imposta sulle donazioni per quanto concerne sia il trasferimento dell'azienda o della partecipazione dal disponente al discendente (fatto salvo il ricorso delle condizioni di esenzione di cui all'art. 3, comma 4-ter, d.lgs. n. 346/1990), sia la corresponsione di somma compensativa della quota di legittima dall'assegnatario dell'azienda o della partecipazione ai legittimari non assegnatari; - quest'ultima corresponsione è assoggettata ad imposta in base all'aliquota ed alla franchigia relative non al rapporto tra disponente ed assegnatario, e nemmeno a quello tra disponente e legittimario, bensì a quello tra assegnatario e legittimario.
La responsabilità penale dell'amministratore di fatto per bancarotta fraudolenta Cass. Pen. – Sez. V – 19 dicembre 2018, n. 57419, sent. In tema di reati fallimentari, il soggetto che, ai sensi dell'art. 2639 c.c., assume la qualifica di amministratore di fatto della società fallita risponde al pari dell'amministratore di diritto, al di là delle mere qualifiche formali, anche nel caso di colpevole e consapevole inerzia a fronte di condotte illecite di quest'ultimo. La posizione dell'amministratore di fatto va determinata con riferimento alle disposizioni civilistiche.
L'amministratore in conflitto d'interessi cede l'azienda a prezzo incongruo: infedeltà patrimoniale Cass. Pen. – Sez. V – 18 dicembre 2018, n. 57077, sent. Integra il reato di infedeltà patrimoniale, ex art. 2634 c.c. la cessione dell'azienda, operata dal suo amministratore unico, a un prezzo incongruo, che abbia cagionato un danno al patrimonio sociale e procurando un ingiusto profitto alla società acquirente, in ragione della situazione di conflitto di interessi in cui versava, quale socio della società che controlla l'acquirente.
Responsabilità dell'intermediario per fatto illecito del promotore: gli oneri probatori Cass. Civ. – Sez. I – 14 dicembre 2018, n. 32514, sent. In tema di responsabilità dell'intermediario per fatto illecito del promotore finanziario, il cliente deve dimostrare di avere affidato il proprio denaro, oggetto dell'indebita appropriazione, per l'effettuazione di operazioni finanziarie che apparentemente rientrano nel campo delle attività affidate dall'intermediario, secondo un criterio di normale affidamento in buona fede. La prova liberatoria dell'intermediario, ai fini dell'esclusione della propria responsabilità oggettiva e solidale, consiste nella dimostrazione della chiara estraneità della condotta del promotore ai compiti affidatigli, ovvero la evidente anomalia della condotta.
Responsabilità stringenti per gli amministratori privi di deleghe delle banche Cass. Civ. – Sez. II – 12 dicembre 2018, n. 32135, sent. Ai sensi dell'art. 2392 c.c., gli amministratori sono solidalmente responsabili se, essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminarne o attenuarne le conseguenze dannose. Il dovere della compagine dei consiglieri, anche non esecutivi, è particolarmente stringente in materia di organizzazione e governo societario delle banche, anche in ragione degli interessi protetti dall'art. 47 Cost., la cui rilevanza pubblicistica plasma l'interpretazione delle norme dettate dal codice civile, sicché i consiglieri non esecutivi devono possedere ed esprimere costante conoscenza del business bancario e hanno l'obbligo di contribuire ad assicurare un governo efficace dei rischi di tutte le aree della banca e di attivarsi in modo da poter esercitare una funzione di monitoraggio sulle scelte compiute dagli organi esecutivi.
La bancarotta semplice documentale è reato di pericolo presunto Cass. Pen. – Sez. V – 10 dicembre 2018, n. 54758, sent. La bancarotta semplice, ex art. 217 l. fall., è reato di pericolo presunto che, mirando a evitare che sussistano ostacoli alla attività di ricostruzione del patrimonio aziendale e dei movimenti che lo hanno costituito, persegue la finalità di consentire ai creditori l'esatta conoscenza della consistenza patrimoniale. Tale fattispecie integra un reato di pura condotta, che si realizza anche quando non si verifichi, in concreto, un danno per i creditori.
Bancarotta distrattiva: i limiti della responsabilità dell'amministratore subentrato Cass. Pen. – Sez. V – 5 dicembre 2018, n. 54511, sent. In caso di intervenuta fusione, con subentro di un nuovo amministratore, in prossimità del fallimento della società, per l'affermazione della responsabilità penale dell'amministratore subentrato, per fatti di bancarotta fraudolenta patrimoniale, non è sufficiente il mancato rinvenimento di dati beni di cui la società abbia avuto il possesso in epoca anteriore e prossima al fallimento.
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