Il Governo approva due decreti attuativi delle norme europee sulla governance di società quotate

La Redazione
08 Febbraio 2019

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 43 del 7 febbraio scorso, ha approvato due decreti attuativi di norme europee sulla governance di società quotate.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 43 del 7 febbraio scorso, ha approvato due decreti attuativi di norme europee sulla governance di società quotate.

Il primo decreto legislativo, approvato in esame preliminare, attua la direttiva SHRD 2, Direttiva (UE) 2017/828, che modifica la direttiva 2007/36/CE per quanto riguarda l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti. La Direttiva 828 (su cui si veda il Focus di Mula, La revisione della Direttiva sui diritti degli azionisti, in questo portale) è volta a migliorare la governance delle società quotate, rafforzandone così la competitività e la sostenibilità a lungo termine, in particolare tramite un maggiore e più consapevole coinvolgimento e impegno degli azionisti nel governo societario, nel medio e lungo termine, e la facilitazione dell'esercizio dei diritti degli stessi. Si vuole anche favorire il controllo degli azionisti sulle operazioni con parti correlate e limitare il rischio di fenomeni espropriativi realizzati con tali operazioni: a tal fine, la Direttiva introduce specifiche previsioni volte ad assicurare un'informativa tempestiva e adeguati presidi di tutela.

Il secondo decreto legislativo, approvato in esame definitivo, attua il c.d. Regolamento Benchmark, con l'introduzione di norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come parametri di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento (sull'approvazione in esame preliminare, si veda la precedente news, in questo portale).

Lo scopo del Regolamento è quello di garantire il corretto funzionamento del mercato interno e un elevato livello di protezione dei consumatori e degli investitori, assicurando un'armonizzazione massima delle disposizioni che pongono obblighi a carico dei soggetti coinvolti nel calcolo degli indici, nella fornitura dei dati da inserire nel relativo calcolo e nel successivo utilizzo degli indici di riferimento.

Il legislatore ha previsto una serie di obblighi a carico degli amministratori, da graduare in funzione del principio di proporzionalità in materia di:

- governance e controlli interni;

- utilizzo di dati e di metodologie per la determinazione degli indici di riferimento che devono essere conformi a certi requisiti;

- sistemi interni di segnalazione delle violazioni;

- elaborazione dei codici di condotta per specificare requisiti e responsabilità dei soggetti chiamati a fornire i dati da utilizzare nel calcolo degli indici di riferimento

- infine, trasparenza delle metodologie usate per la determinazione degli indici.

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