I crediti tributari nel concordato e negli accordi di ristrutturazione sotto la lente del CNDCEC
21 Febbraio 2019
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e la Fondazione Nazionale Commercialisti, con il documento diffuso nella giornata di ieri, hanno fatto il punto in merito al trattamento dei crediti tributari nel concordato e negli accordi di ristrutturazione dei debiti.
Il documento prende in analisi i chiarimenti resi dall'Agenzia delle Entrate con la Circolare 23 luglio 2018, n. 16/E e dal legislatore delegato con il D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 recante il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, alle questioni ancora aperte a seguito della riscrittura, ad opera legge della Legge di Stabilità 2017 (art. 1, comma 81, della L. n. 232/2016) dell'art. 182-ter l.fall. in tema di trattamento dei tributi amministrati dalle agenzie fiscali, nonché dei contributi amministrati dagli enti gestori di forme di previdenza ed assistenza obbligatorie nel concordato preventivo e nell'ambito delle trattative che precedono la stipulazione dell'accordo di ristrutturazione di cui all'art. 182-bis l.fall..
Tra le numerose incertezze interpretative e le difficoltà operative che permangono, nonostante la novella, CNDCEC e FNC prendono in analisi quelle relative al trattamento dei crediti privilegiati degradati a chirografo, alle liti fiscali pendenti, nonché alla specifica valutazione che il Tribunale è tenuto ad effettuare in ordine alla convenienza dell'accordo raggiunto relativamente al trattamento da riservare ai crediti fiscali e previdenziali nell'ambito delle trattative che precedono la stipula di un accordo di ristrutturazione. |