No al “Saldo e stralcio” per i contributi richiesti a seguito di accertamento
28 Febbraio 2019
L'Agenzia delle Entrate Riscossione ha risposto alla lettera di diffida inviata da Cassa Forense, come da altri Enti previdenziali privati, con la quale si auspicava un ripensamento della norma della Legge di bilancio 2019 che prevede il c.d. “saldo e stralcio”. La Cassa Forense informa che l'Agenzia delle Entrate Riscossione ha risposto alla lettera di diffida inviata per ottenere chiarimenti rispetto alla misura contenuta nella legge di bilancio 2019, denominata “saldo e stralcio” (art. 1, comma 185 e ss., L. n. 145/2018). Come si legge nel comunicato, «l'Agenzia delle Entrate, riconoscendo la fondatezza delle osservazioni di Cassa Forense, ha confermato che si atterrà alle indicazioni fornite, vista la posizione di autonomia riconosciuta dal Legislatore alla Cassa in funzione della propria natura giuridica di diritto privato, nonché per il fatto che è la stessa Legge ad escludere espressamente dalla sanatoria le cartelle che emesse “a seguito di accertamento” dell'Ente previdenziale nei confronti dei propri iscritti». Si tenta così di scongiurare, come auspicato dallo stesso Ente di previdenza, «un vero e proprio “boomerang” per gli stessi teorici beneficiari, in quanto, per i liberi professionisti, a differenza dei lavoratori dipendenti, non vige il principio dell'automaticità delle prestazioni e ciò, in molti casi, comporta l'impossibilità, in caso di mancato versamento dell'effettiva contribuzione dovuta, di maturare il diritto alla pensione». Fonte: DirittoeGiustizia.it
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