Responsabile il Comune che non pulisce adeguatamente la spiaggia dalle braci dei falò notturni

Redazione Scientifica
22 Marzo 2019

Spetta al Comune la rimozione dei rifiuti dall'arenile; i falò durante il periodo estivo non sono evento imprevedibile e le braci nascoste sotto la sabbia costituiscono un rifiuto solido il cui smaltimento rientra negli obblighi del Comune.

IL CASO Un ragazzino rimane ustionato sedendosi sulla spiaggia a causa delle braci ancora ardenti di un falò accesso la sera precedente da ignoti, braci che erano state nascoste sotto la sabbia. I genitori del minore agiscono nei confronti del Comune per il risarcimento dei danni subiti dal figlio. Il Tribunale di primo grado, e la Corte d'appello poi, accolgono la domanda dei genitori del danneggiato, ritenendo il Comune colpevole per non aver adempiuto al proprio dovere di tenere pulita la spiaggia.

CASO FORTUITO? Il Comune ricorre per la Cassazione della sentenza ritenendo che, essendo la brace nascosta sotto la sabbia, non sarebbe stato possibile avvedersene per gli addetti alle pulizie. L'incidente doveva quindi essere considerato fortuito e doveva essere esclusa la responsabilità del Comune.

COMPITO DEL COMUNE La Suprema Corte dichiara invece che spetta al Comune la rimozione dei rifiuti dall'arenile. Nel caso di specie tale attività non era stata adeguata, a maggior ragione perché non è possibile considerare imprevedibile la presenza di braci sulla spiaggia in un periodo, quale il periodo estivo, in cui sono frequenti i falò.

RICORSO RESPINTO Con una maggior attenzione nell'adempimento del suo dovere di pulizia, il danno si sarebbe potuto evitare, tanto più che la brace lasciata sulla spiaggia costituisce un rifiuto solido il cui smaltimento rientra negli obblighi del Comune. La Corte respinge il ricorso.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.