Definizione di condotta antisindacale

Sabrina Apa
25 Marzo 2019

Secondo il consolidato orientamento della Suprema Corte la definizione della condotta antisindacale di cui all'art. 28, st. lav., non è analitica ma teleologica, poiché individua il comportamento illegittimo non in base a caratteristiche strutturali, bensì alla sua idoneità a ledere i beni protetti; ne consegue che il comportamento, che leda oggettivamente gli interessi collettivi di cui sono portatrici le organizzazioni sindacali, integra gli estremi della condotta antisindacale...

Secondo il consolidato orientamento della Suprema Corte la definizione della condotta antisindacale di cui all'art. 28, st. lav., non è analitica ma teleologica, poiché individua il comportamento illegittimo non in base a caratteristiche strutturali, bensì alla sua idoneità a ledere i beni protetti; ne consegue che il comportamento, che leda oggettivamente gli interessi collettivi di cui sono portatrici le organizzazioni sindacali, integra gli estremi della condotta antisindacale di cui all'art. 28, st. lav., senza che sia necessario (né sufficiente) uno specifico intento lesivo da parte del datore di lavoro poiché l'esigenza di una tutela della libertà e dell'attività sindacale può sorgere anche in relazione a un'errata valutazione del datore di lavoro circa la portata della sua condotta (così come l'intento lesivo del datore di lavoro non può di per sé far considerare antisindacale una condotta che non abbia rilievo obbiettivamente tale da limitare la libertà e l'attività sindacale).

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