Obbligo di fedeltà e licenziamento per giusta causa
24 Aprile 2019
Può costituire giusta causa di licenziamento l'aver taciuto al datore di essere socio di una società concorrente?
Secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale, relativamente all'applicazione della clausola generale di cui all'art. 2119 c.c., il giudice di merito è chiamato a valutare gli aspetti peculiari della fattispecie concreta, guardando non solo alla natura del rapporto, ma anche alla posizione delle parti, al grado di affidamento richiesto dalle specifiche mansioni del dipendente, all'eventuale nocumento arrecato, nonché alla portata soggettiva dei fatti, ossia ai motivi e al grado di intenzionalità o di colpa. In sede interpretativa, la specificazione della suddetta clausola si realizza mediante la valorizzazione di fattori esterni relativi alla coscienza generale ed ai principi richiamati dalla medesima disposizione. Nel caso di specie il silenzio del lavoratore potrebbe risultare conflieggente con l'art. 2105 c.c., essendo venuto meno all'obbligo di fedeltà sullo stesso gravante, dovendosi tenere in conto della posizione rivestita nell'assetto organizzativo aziendale e della possibilità di accedere ad informazioni utili per l'impresa concorrente (clientela, prezzi, etc). Si veda: Cass. sent. n. 10239/2019. |