Azione di responsabilità verso l’amministratore di fatto e onere della prova

La Redazione
28 Maggio 2019

L'inadempimento rilevante, nell'ambito delle azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori di società di capitali per il risarcimento del danno, nelle obbligazioni cosiddette di comportamento, non è qualunque inadempimento, ma solo quello che costituisca causa, o concausa, efficiente del danno.

L'inadempimento rilevante, nell'ambito delle azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori di società di capitali per il risarcimento del danno, nelle obbligazioni cosiddette di comportamento, non è qualunque inadempimento, ma solo quello che costituisca causa, o concausa, efficiente del danno.

Di conseguenza l'attore è tenuto ad allegare e provare l'inadempimento c.d. qualificato, cioè astrattamente efficiente alla produzione del danno, così come gli altri elementi indispensabili per aversi responsabilità civile, che sono perciò al tempo stesso elementi costitutivi della domanda risarcitoria: danno e nesso di causalità.

Le norme che regolano l'attività e la responsabilità degli amministratori di capitali sono applicabili anche all'amministratore di fatto, cioè la persona che, benché priva della corrispondente investitura formale, si accerti essersi inserita nella gestione della società stessa, impartendo direttive e condizionandone le scelte operative, ove tale ingerenza, lungi dall'esaurirsi nel compimento di atti eterogenei ed occasionali, riveli avere caratteri di sistematicità e completezza.

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