Ipo-catastali ridotte per i fondi immobiliari, parola alla CGUE sulla compatibilità
11 Giugno 2019
Toccherà alla C. Giust UE pronunciarsi sulla compatibilità con l'ordinamento comunitario delle agevolazioni previste per i fondi di investimento chiusi, consistenti nella riduzione della metà delle imposte ipotecarie e catastali nelle acquisizioni di immobili strumentali da parte di operatori professionali. La disciplina di riferimento è contenuta nell'art. 35, comma 10-ter, del DL 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modifiche dalla Legge 4 agosto 2006, n. 248.
La questione è stata sollevata dalla quinta sezione tributaria della Cassazione (sentenza 7 giugno 2019, n. 15432), valutato il profilo della mancata estensione degli incentivi ai fondi di investimento aperti: questi ultimi sono caratterizzati dalla variabilità del patrimonio, destinato a crescere o decrescere quotidianamente in rapporto alle nuove sottoscrizioni o alle domande di rimborso delle quote in circolazione.
La crisi del mercato, legata ad un calo delle quotazioni immobiliari, potrebbe indurre, nel caso di fondi "aperti", gli investitori istituzionali a chiedere la restituzione anticipata di una parte delle somme investite; assorbendo le riserve di liquidità dei fondi, i quali potrebbero vedersi costretti a vendere una parte degli immobili al di sotto del loro valore di bilancio per soddisfare le domande di rimborso delle quote. In quest'ottica, spiega la Corte, si potrebbe sostenere che l'obiettivo del Legislatore sia quello di tutelare ed avvantaggiare la costituzione di fondi di investimento non connotati da intenti speculativi e aleatori. "Questa impostazione presta, però, il fianco al rilievo che, in tal guisa ragionando, si creerebbe di fatto un ostacolo all'ingresso di investimenti dall'estero, in particolare disincentivando i fondi aperti esteri dall'acquisire beni strumentali in Italia".
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