La Direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europeaFonte: Dir. 20 giugno 2019 n. 1023
27 Giugno 2019
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L172 del 26 giugno la direttiva (UE) 2019/1023, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la Direttiva (UE) 2017/1132. La Direttiva intende contribuire al corretto funzionamento del mercato interno e mira a rimuovere gli ostacoli all'esercizio delle libertà fondamentali, garantendo alle imprese e agli imprenditori sani che sono in difficoltà finanziarie la possibilità di accedere a quadri nazionali efficaci in materia di ristrutturazione preventiva che consentano loro di continuare a operare, agli imprenditori onesti insolventi o sovraindebitati di poter beneficiare di una seconda opportunità mediante l'esdebitazione dopo un ragionevole periodo di tempo, e a conseguire una maggiore efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, in particolare attraverso una riduzione della loro durata. Posti tali obiettivi, la direttiva stabilisce, all'art. 1, norme in materia di: a) quadri di ristrutturazione preventiva per il debitore che versa in difficoltà finanziarie e per il quale sussiste una probabilità di insolvenza, al fine di impedire l'insolvenza e di garantire la sostenibilità economica del debitore; b) procedure che portano all'esdebitazione dai debiti contratti dall'imprenditore insolvente; e c) misure per aumentare l'efficienza delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione. Come evidenziato dai Considerando 12 e 13, la direttiva si affianca al regolamento (UE) 2015/848, che disciplina la competenza, il riconoscimento, l'esecuzione, la legge applicabile e la cooperazione nelle procedure di insolvenza transfrontaliere, nonché l'interconnessione dei registri fallimentari, ma non si occupa delle disparità esistenti tra le norme nazionali che regolano le procedure di prevenzione. La direttiva, quindi, non dovrebbe pregiudicare l'ambito di applicazione del regolamento (UE) 2015/848, ma mira ad essere pienamente compatibile con esso e a integrarlo, facendo obbligo agli Stati membri di predisporre procedure di ristrutturazione preventiva che rispettino alcuni principi minimi di efficacia. Gli Stati membri dovranno adottare, entro il 17 luglio 2021, le norme interne necessarie per conformarsi alla direttiva, che è già in vigore da oggi.
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