Negozi: cedolare secca anche per i contratti a canone variabile

Redazione scientifica
09 Settembre 2019

E' applicabile la cedolare secca per i locali commerciali anche in casi di contratti a canoni variabili in relazione a determinati fattori già individuati nel contratto (es. aumenti di fatturato del conduttore).

Il regime agevolativo prevede l'applicazione della sostitutiva con l'aliquota del 21% per gli immobili classificati nella categoria catastale C/1 di superficie inferiore a 600 metri quadrati.

Il quesito. La contribuente istante rappresentava l'intenzione di acquistare un negozio iscritto in catasto con categoria C/1 e con superficie inferiore a 600 mq. Tale immobile doveva, successivamente, essere locato alla società BETA con un nuovo contratto di locazione per immobile commerciale della durata di anni 6+6 e con canone di locazione costituito da due componenti: una quota fissa annuale e una quota variabile in base ai ricavi del punto vendita della società conduttrice. Premesso ciò, l'istante chiedeva di conoscere se la previsione contrattuale presente nel contratto di locazione, che fa dipendere la quota variabile del canone dal fatturato del conduttore, poteva essere di ostacolo all'assoggettamento del contratto stesso al regime della cedolare secca.

La risposta. L'agenzia dell'Entrate (Risposta n. 340 del 23 agosto 2019) conferma che è applicabile il regime della cedolare secca al contratto di locazione di un negozio, pur in presenza di un canone variabile, purché detta variabilità non deriva da una successiva richiesta di aggiornamento, ma è frutto dell'applicazione di clausole contrattuali liberamente concordate dalle parti, fin dalla stipula del contratto.

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