Lastra di ghiaccio sul marciapiede: nessuna colpa del Comune per il capitombolo dell'anziana signora

Redazione Scientifica
10 Febbraio 2020

Ricostruito nei dettagli l'episodio, si è appurato che la caduta è stata provocata dal ghiaccio. Tuttavia, le note condizioni climatiche, l'età avanzata e le difficoltà di deambulazione avrebbero dovuto spingere la donna a una maggiore prudenza.

Nessuna responsabilità del Comune per la caduta subita durante una passeggiata da una cittadina – di oltre 70 anni di età – a causa di una lastra di ghiaccio presente sul marciapiede. Respinta, quindi, la richiesta di risarcimento presentata dalla signora, che per i giudici è stata causa del male subito. Ciò perché l'insidia rappresentata dal ghiaccio era ben visibile e avrebbe dovuto spingere la donna a una maggiore attenzione, anche tenendo presenti la sua età avanzata e la sua difficoltà nella deambulazione.

Lastra. Scenario dell'episodio è una fredda giornata invernale in quel di Milano. Protagonista del brutto capitombolo una signora di ben 72 anni, che mentre cammina sul marciapiede scivola su una lastra di ghiaccio e cade rovinosamente a terra.
Una volta ripresasi fisicamente e moralmente, l'anziana donna decide di citare in giudizio il Comune di Milano, ritenendolo responsabile per la brutta avventura da lei vissuta. Consequenziale, ovviamente, la richiesta di risarcimento dei danni subiti.
Per i giudici di merito, però, nessuna colpa è addebitabile al Comune meneghino, mentre è ritenute evidente l'imprudenza compiuta dalla donna.

Cautela. A chiudere il contenzioso provvede ora la Cassazione, respingendo definitivamente le obiezioni mosse dall'avvocato della signora.
Per il legale è illogico parlare di incidente dovuto a un mero “caso fortuito”, soprattutto tenendo presenti “le normali e prevedibili condizioni climatiche e meteorologiche” all'epoca dell'incidente e la mancanza di “sistemi di sicurezza” per segnalare il pericolo costituito dalla lastra di ghiaccio.
Questa prospettiva non convince però i Giudici di legittimità, che mostrano invece di condividere il ragionamento tracciato in Appello, laddove si è osservato che “la stagione invernale avrebbe reso prevedibile la lastra di ghiaccio sul marciapiede”, si sono poste in luce la presenza di “luce diurna” a testimonianza di una adeguata “visibilità” e “la distanza – 200 metri – del luogo dell'incidente dalla residenza della donna”, e infine si è rilevato che “la sua età – 72 anni – ha reso incerta la sua deambulazione ed avrebbe pertanto dovuto imporre una particolare cautela” nella camminata.
In sostanza, accertato che “il ghiaccio presente in loco era stato la causa della caduta”, è decisiva la constatazione che “la percepibilità, da parte della anziana donna, delle condizioni della strada e la piena visibilità del luogo dovevano indurla ad un particolare prudenza, anche in considerazione dell'età e della conoscenza dello stato dei luoghi”. Peraltro, pur essendo configurabile “un obbligo di custodia del Comune”, non può ritenersi esigibile “una condotta volta a fronteggiare nell'intero territorio di competenza le conseguenze di condizioni climatiche conosciute a tutta la popolazione”, concludono i magistrati.
Logico, quindi, parlare di “caso fortuito”, escludendo, checché ne dica la signora, ogni “responsabilità del Comune” milanese.

(FONTE: dirittoegiustizia.it)

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