Il CEDS accoglie il reclamo della Cgil: il Jobs Act viola il diritto al “congruo indennizzo” in caso di licenziamento illegittimo
13 Febbraio 2020
Il Comitato europeo dei diritti sociali accoglie il reclamo proposto dalla CGIL nel 2017, con il sostegno della Confederazione europea dei sindacati: “l'Italia, con il Jobs Act – scrive il sindacato in una nota - viola il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a ricevere un ‘congruo indennizzo o altra adeguata riparazione' in caso di licenziamento illegittimo, così come sancito dalla Carta sociale europea”.
Il CEDS – prosegue la nota – ha accolto tutte le contestazioni espresse dalla Cgil e ha riconosciuto che il decreto legislativo n. 23/2015 è in contrasto con l'art. 24 della Carta sociale europea che sancisce il diritto alla reintegra per ogni lavoratore ingiustamente licenziato, oppure, se questa non è concretamente praticabile, un risarcimento commisurato al danno subito, senza ‘tetti' di legge”.
Il contrasto con l'articolo 24 della Carta sociale europea era già stato individuato lo scorso anno dalla Consulta (C. cost. 8 novembre 2018, n. 194) che aveva dichiarato incostituzionale l'automatismo di calcolo dell'indennità in caso di licenziamento illegittimo prevista dal Jobs Act. Nella sentenza, la Corte aveva infatti rilevato "l'inidoneità dell'indennità medesima a costituire un adeguato ristoro del concreto pregiudizio subito dal lavoratore a causa del licenziamento illegittimo e un'adeguata dissuasione del datore di lavoro dal licenziare illegittimamente". |