Tempo-lavoro: riposi per allattamento e diritto ai buoni pasto
19 Febbraio 2020
I riposi per l'allattamento possono essere considerati ai fini del riconoscimento dei buoni pasto?
Il buono pasto configura una agevolazione di carattere assistenziale, collegata al rapporto di lavoro da un nesso meramente occasionale, con conseguente esclusione dal "normale" trattamento retributivo. Non è, dunque, inquadrabile come un corrispettivo obbligatorio della prestazione svolta dal dipendente: il suo riconoscimento non è causalmente subordinato alla prestazione lavorativa, ma all'articolazione oraria del lavoro, con riferimento alle disposizioni sul punto contenute nel CCNL applicato, nell'ambito della cornice normativa fissata dall'art. 8, d.lgs. n. 66 del 2003.
Al lavoratore è attribuito il buono pasto ove lo stesso effettui una pausa a ciò finalizzata la quale, si precisa, presuppone l'osservazione in concreto di un orario di lavoro giornaliero di almeno 6 ore (art. 8, comma 1, prefato). I buoni pasto sono, in altri termini, subordinati non allo svolgimento della prestazione lavorativa in sé, bensì alle sue modalità di svolgimento sotto il profilo temporale.
Al fine del loro riconoscimento non possono essere considerati i periodi di riposo di cui all'art. 39, d.lgs. n. 151 del 2001: il comma 2 del medesimo articolo dispone che l'equiparazione sia limitata agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro, non anche per l'articolazione oraria in base alla quale viene svolta la prestazione lavorativa.
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