Assemblee “a porte chiuse”: Q&A Assonime
27 Marzo 2020
Assonime ha avviato, in data 26 marzo, la pubblicazione di una serie di Questions & Answers relative a questioni applicative che le nuove modalità di svolgimento dell'assemblea “a porte chiuse” pongono alle società. Il Decreto Cura Italia (d.l. n. 18/2020) all'art. 106, al fine di rendere possibile lo svolgimento della normale attività assembleare delle società nell'attuale situazione di emergenza dovuta al Covid-19, consente il ricorso generalizzato a quegli strumenti – quali il voto per corrispondenza, il voto elettronico, la partecipazione in assemblea con mezzi di telecomunicazione, il rappresentante designato – che permettono l'intervento in assemblea e l'espressione del diritto di voto senza la necessaria presenza fisica dei soci in un unico luogo, anche in deroga a norme di legge e dello statuto. Assonime propone, quindi, una serie di domande e risposte su alcuni aspetti profili nteressati dalla novità legislativa: nell'impossibilità di esaurire la trattazione di tutti i profili applicativi che possano venire ad evidenza, si seguono come criteri interpretativi generali, da un lato, la ragione principale della disciplina speciale d'emergenza di cui trattiamo, che è quella di semplificare e rendere flessibili le modalità di svolgimento dell'assemblea per consentirne lo svolgimento, dall'altro i confini dell'art. 106, limitati nel tempo e nei contenuti, che non consentono di stravolgere per gli aspetti non riconducibili a quelli sopra indicati, le regole statutarie e di legge. Le Q&A riguardano, in particolare: la convocazione dell'assemblea; il luogo dell'assemblea e la partecipazione; le deleghe di voto nelle società quotate; il rappresentante designato; il voto per corrispondenza e le decisioni dei soci nelle s.r.l. |