Bonus 600 euro e misure a sostegno dei professionisti colpiti dalla crisi: Cassa Forense fa il punto

Redazione scientifica
30 Marzo 2020

Cassa Forense fornisce alcuni chiarimenti in merito all'accesso dei professionisti alle misure a sostegno della liquidità, al fondo solidarietà “prima casa” e al fondo centrale di garanzia previsto dal decreto “Cura Italia”. Nel frattempo, in attesa dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto che estende il bonus di 600 euro previsto per il mese di marzo, la Cassa annuncia l'avvio delle procedure tecniche per l'invio delle domande.

Bonus 600 euro. Cassa Forense annuncia che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell'Economia e della Finanza prevedono di estendere il contributo di 600 euro previsto per il mese di marzo anche ai professionisti iscritti. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, la Cassa spiega che sono state già avviate tutte le procedure tecniche necessarie per l'invio delle domande, pertanto, sarà in grado di rispettare le tempistiche che sono in attesa di conferma.

Moratorie su mutui e linee di credito. È stato pubblicato in G.U. del 28 marzo 2020, n. 82 il d.m. 25 marzo 2020 del Ministero dell'Economia delle Finanze recante il «Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa, ai sensi dell'art. 54 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18».
Come spiegato sul sito di Cassa Forense, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha confermato che anche i liberi professionisti possono beneficiare delle misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario previste dal d.l. n. 18/2020 per le microimprese e le PMI.
In particolare, la disciplina di tali misure è prevista all'art. 56 del decreto “Cura Italia” e riguarda la moratoria sui mutui e sulle linee di credito per sostenere le attività imprenditoriali danneggiate dalla situazione di emergenza sanitaria, tramite il congelamento fino al 30 settembre 2020 oltre che delle linee di credito in conto corrente anche di finanziamenti per anticipi sui titoli di crediti, scadenze di prestiti a breve termine e rate di prestiti e canoni in scadenza.
L'accesso a tali misure è previsto tramite l'autocertificazione con cui si dichiara di aver subito temporaneamente carenze di liquidità ex art. 47 d.P.R. n. 445/2000.

Accesso al fondo solidarietà mutui “prima casa”. Sempre il decreto “Cura Italia”, all'art. 54 ha previsto ed esteso anche a lavoratori autonomi e liberi professionisti la possibilità di accedere al Fondo solidarietà mutui “prima casa”. Anche in questo caso, per accedere al fondo occorre autocertificare di avere registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell'ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall'autorità competente per l'emergenza coronavirus.

Accesso al fondo centrale di garanzia. Infine, Cassa Forense spiega che, in virtù del concetto comunitario di impresa, si può ritenere possibile anche per i professionisti l'accesso agli interventi garantiti dal fondo centra di garanzia PMI ex art. 49 d.l. n. 18/2020. Alla garanzia del fondo sono anche espressamente ammessi, con copertura all'80% in garanzia diretta e al 90% in riassicurazione, nuovi finanziamenti a 18 mesi meno un giorno di importo non superiore a 3mila euro erogati a favore di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni danneggiate dall'emergenza coronavirus.

*Fonte: www.dirittoegiustizia.it

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