Condominiale il cortile comune a più edifici
03 Aprile 2020
La situazione si complica quando, come nel caso in esame, la società costruttrice, a prescindere dalla propria buona o cattiva fede, vende ad un singolo cliente-condomino un bene in odore di condominialità. In tal caso c'è il fondato pericolo che, a farne le spese, sia l'ignaro acquirente destinato a perdere il proprio investimento. L'acquirente, infatti, se aggredito dal condominio, ben difficilmente potrà rifarsi sul costruttore-venditore che, il più delle volte, terminata l'operazione immobiliare ed incassato il prezzo, mette la società in liquidazione.
L'antefatto. Tutto parte nei ruggenti anni '80, quando l'Immobiliare Bellaria costruisce un complesso immobiliare composto da cinque corpi di fabbrica dotati di un'area scoperta su cui, successivamente, alcuni condòmini realizzano alcuni box auto. La società costruttrice vende le singole unità residenziali ai propri clienti dando vita al Condominio Bellaria; l'area residua posta tra i cinque edifici viene trasferita nel 1997 alla Società Novedil che fraziona l'area in due parti di cui una viene venduta, nel 2005, ad un terzo.
La posizione del giudice di merito. Il Tribunale, nel 2012, accoglie la domanda del Condominio. L'iter logico seguito dal giudice di primo grado è semplice: con la costituzione del condominio, l'area di sedime è diventata condominiale per cui la società realizzatrice non avrebbe potuto vendere il bene (di natura condominiale) ad un terzo. A distanza di due anni (ovvero nel 2014) la Corte d'Appello conferma il verdetto di primo grado. La Corte territoriale ritiene che l'area in contestazione fosse del Condominio tanto è vero che alcuni condòmini avevano realizzato su di essa dei box auto senza che la Società avesse alcunché da eccepire. In sostanza, se i condòmini si appropriano dell'area e non vi è alcuna reazione da parte della Società costruttrice, vuol dire che l'area è condominiale.
Cosa si intende per cortile. La seconda sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, resa pubblica mediante deposito in cancelleria il successivo 17 febbraio 2020, conferma il verdetto. Il punto di partenza è dato dalla definizione di “cortile”. Piazza Cavour prende atto che il compendio immobiliare è composto da cinque corpi di fabbrica distinti e separati nonché da un'area esterna. Tale area, parzialmente alberata, era stata utilizzata da alcuni condomini per la realizzazione di alcuni box auto; l'area scoperta non solo garantiva area e luce alle singole unità immobiliari ma, di fatto, veniva utilizzata per consentire l'accesso ai singoli edifici. Tali elementi portano la Cassazione ad equiparare l'area scoperta in contestazione ad un “cortile” comune ai cinque edifici.
I punti cruciali della vicenda. La Cassazione sottolinea alcuni punti fondamentali della questione.
I principi enunciati. Nella sentenza in commento vengono enunciati i seguenti principi di diritto: |