È legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore che terminato il comporto si ponga in ferie autonomamente

Marta Filippi
11 Maggio 2020

È legittimo il licenziamento intimato al lavoratore per giusta causa che terminato il comporto si ponga in ferie autonomamente motivando così la propria assenza, non essendo il datore di lavoro obbligato a tale concessione laddove si possa fare ricorso all'aspettativa seppur non retribuita, non rilevando, inoltre, la mancata disposizione della visita medica preventiva ex art. 41, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

È legittimo il licenziamento intimato al lavoratore per giusta causa che terminato il comporto si ponga in ferie autonomamente motivando così la propria assenza, non essendo il datore di lavoro obbligato a tale concessione laddove si possa fare ricorso all'aspettativa seppur non retribuita, non rilevando, inoltre, la mancata disposizione della visita medica preventiva ex art. 41, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

Vi è del resto differenza tra assegnazione alle mansioni e presentazione sul posto di lavoro. Nel primo caso in assenza della visita medica preventiva il lavoratore eventualmente adibito alle stesse mansioni svolte precedentemente lo stato di malattia può avvalersi dell'eccezione di inadempimento ex art. 1406 c.c. mentre non gli è consentito non presentarsi sul posto di lavoro una volta venuto meno il titolo giustificativo della sua mancanza.

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