Conversione del Decreto Rilancio: slitta al 2022 la nomina obbligatoria dell'organo di controllo nelle s.r.l.

La Redazione
10 Luglio 2020

L'obbligo di nomina dell'organo di controllo nelle s.r.l. slitta al 2022: è questo il contenuto di un emendamento inserito nel testo del ddl di conversione del Decreto Rilancio (d.l. n. 34/2020) approvato dalla Camera.

L'obbligo di nomina dell'organo di controllo nelle s.r.l. slitta al 2022: è questo il contenuto di un emendamento inserito nel testo del ddl di conversione del Decreto Rilancio (d.l. n. 34/2020) che è stato approvato alla Camera, dove il Governo aveva posto e ottenuto la fiducia.

Più precisamente, l'emendamento apporta una modifica al testo dell'art. 379 c.c.i. (che a sua volta aveva modificato l'art. 2477 c.c.) prevedendo che, al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'obbligo di nomina del revisore legale o dell'organo di controllo sarà operativo con l'approvazione dei bilanci relativi all'esercizio 2021 (e non più a quelli del 2019).

Si tratta di un nuovo differimento dell'obbligo di nomina e di una ulteriore modifica all'art. 379 (per approfondimenti, sul punto si rimanda a: Sottoriva, Cerri, Decreto Milleproroghe e adempimenti societari per la nomina dell'organo di controllo nelle s.r.l., in questo portale).

L'iter di conversione prosegue in Senato, ma sembra scontata l'approvazione di una norma che sta facendo discutere: lo scorso 2 luglio il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha definito “sbagliato” l'emendamento, perché “penalizza ingiustamente le imprese che si sono impegnate a rispettare la norma” (quasi 50mila su 68mila) e perché costituisce “un colpo al sistema di allerta ossia alla più rilevante novità introdotta dalla riforma della crisi di impresa”.

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