Sussistenza dello stato morboso e tempestività della comunicazione
17 Luglio 2020
Se lo stato di malattia è reale, il ritardo nella comunicazione dell'assenza può ritenersi comunque giustificato?
In linea generale, il datore deve poter riporre affidamento nella continuità ed effettività della prestazione lavorativa, a ciò collegandosi l'obbligo in capo al lavoratore di previa comunicazione delle assenze, sanzionabile ove inadempiuto.
Non rileva tanto l'effettività della malattia, quanto piuttosto la diligenza osservata nell'esecuzione della prestazione, il che comprende anche la tempestiva informazione del datore circa la sua impossibilità.
È stato precisato dalla giurisprudenza che non qualunque omessa comunicazione rileva ai fini dell'inadempimento, ma solo quella ricollegata ad un protrarsi dello stesso per un certo tempo, la cui quantificazione è generalmente fissata dalle parti sociali in sede negoziale.
Il lavoratore non dovrà, pertanto, dimostrare l'effettiva sussistenza dello stato di malattia, quanto piuttosto l'impossibilità di provvedere tempestivamente alle dovute comunicazioni - fatto salvo il caso di giustificato impedimento - essendo esse necessarie a consentire al datore di provvedere in tempi utili agli interventi organizzativi necessari ad assicurare il buon funzionamento dell'impresa.
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