Task-force Vittorio Colao: iniziative per il rilancio “Italia 2020 - 2022” in materia di imprese

24 Luglio 2020

Il comitato di esperti in materia economico sociale nominato dal Governo e guidato dal manager Vittorio Colao ha presentato il piano denominato Iniziative per il rilancio “Italia 2020 - 2022”. La strategia del piano consta di sei punti, il primo dei quali è dedicato ad imprese e lavoro intese come motore dell'economia.
Imprese e lavoro motore dell'economia

Il comitato ha dedicato il primo dei sei punti strategici del piano alle imprese ed al lavoro.

Tra le proposte suggerite alcune riguardano specificatamente il mondo delle imprese in difficoltà finanziarie.

Compensazioni fiscali e rinvio pagamenti imposte

Il piano redatto dal comitato di esperti suggerisce di allineare lo strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi, sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni. Suggerisce inoltre le seguenti misure:

a) introdurre la compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la P.A. (tenuto conto della fatturazione elettronica e del fatto che la P.A. è la sola legittimata a respingere le fatture ricevute);

b) costruire una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se di origine di enti diversi della P.A., consentendo il dialogo tra gli stessi;

c) differire a novembre il pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito;

d) anche in considerazione dei tempi per processare la liquidità garantita, differire (quanto meno per le imprese che l'hanno richiesta) il pagamento del saldo delle imposte dovute nel 2020 al suo ricevimento;

e) prorogare ulteriormente gli adempimenti ed i versamenti fiscali per consentire l'entrata a regime delle nuove disposizioni;

f) ripristinare la regola del vecchio regime per avvalersi dei crediti fiscali in compensazione che non richiedeva di attendere l'intervenuta presentazione dei modelli REDDITI e IRAP che, di anno in anno, necessita del rilascio di applicativi ad hoc.

Decreto liquidità e factoring pro soluto

Il comitato di esperti ipotizza la possibilità di estendere la garanzia SACE alle cessioni pro soluto.

Per tale via si consentirebbe ai capofiliera di fare operazioni di reverse factoring o confirming; si permetterebbe un maggiore accesso al credito di fornitura in modo garantito e si avrebbe contemporaneamente la certezza che esso possa essere destinato e canalizzato verso il pagamento delle fatture dei propri fornitori. Così facendo si creerebbe un circolo virtuoso a favore della liquidità all'interno di moltissime filiere produttive italiane, si consentirebbe alle banche di dare credito garantito agli operatori più solidi al vertice delle filiere e al contempo di estendere uguali condizioni agevolate di accesso al credito a tutta la catena di fornitura e sub fornitura.

Accesso alla liquidità per imprese in crisi

Nel piano si prevede espressamente che eventuali esposizioni UTP verso banche diverse rispetto a quella finanziatrice non pregiudichino la spettanza della garanzia SACE se l'impresa ha concrete possibilità di risanamento. Si suggerisce inoltre di adeguare il quadro normativo superando l'apparente contraddittorietà.

Disincentivare il ricorso alle procedure concorsuali

Le azioni specifiche ipotizzate dal comitato di esperti prevedono la possibilità di rendere più agevole, nel corso della procedura di concordato preventivo, la raccolta delle informazioni da parte dei creditori, per rendere possibile a taluni di essi di formulare proprie proposte da sottoporre al voto in concorrenza a quella del debitore. Prevedono inoltre la possibilità di riconoscere ai creditori, nei concordati preventivi, il diritto (liberamente trasferibile) di partecipazione ai futuri utili e valore dell'azienda. Tale diritto dovrà essere tanto maggiore quanto minore è la percentuale di soddisfazione prevista dalla proposta concordataria. Ad esso dovranno essere associati diritti amministrativi che assicurino la presenza di rappresentanti dei creditori nella governance dell'impresa. Ancora, si suggerisce di assoggettare, nel fallimento, l'eventuale trasferimento dell'azienda al debitore (e alle sue parti correlate) a vincoli che disincentivino il ricorso strumentale al fallimento per ricostituire il valore dell'azienda a scapito dei creditori (ad es. consentire la cessione dell'azienda esdebitata al debitore solo dopo che sia decorso un certo lasso di tempo dall'apertura della procedura).

Sospendere per il 2020 i vincoli del T.U. partecipate pubbliche

Si ipotizza di permettere, con riferimento alle imprese pubbliche il cui disequilibrio dipenda dal Covid-19 alle amministrazioni pubbliche socie, in deroga ai co. 2, 4 e 5 dell'art. 14 del D.lgs 175/16, sino all'approvazione del bilancio al 31/12/20, il ripianamento delle perdite e la sottoscrizione dell'aumento del capitale sociale, l'esecuzione di trasferimenti straordinari, le aperture di credito e il rilascio di garanzie.

Si ipotizza inoltre di prevedere sino all'approvazione del bilancio al 31/12/2020, per tali imprese, la sospensione dei co. 2, 4 e 5 del D.Lgs. n. 175/2016. Ancora, in una fase meno immediata laddove il socio pubblico non riesca ad intervenire, si prevede la semplificazione delle procedure di vendita delle azioni (art. 10, comma 2), consentendo che la situazione emergenziale legittimi anche “l'alienazione … mediante negoziazione diretta con un singolo acquirente”; la possibilità di consentire, in deroga all'art. 17 co. 1, che la situazione emergenziale legittimi la partecipazione del privato acquirente in misura inferiore al 30%.

Incentivi alla capitalizzazione delle imprese

Queste le azioni specifiche suggerite nel piano: rafforzare l'ACE rendendo ancora più attrattiva la proporzione tra incrementi di capitale proprio (conferiti dopo Febbraio 2020) e la deduzione dal reddito imponibile netto (anche al fine di aumentare la competitività dell'opzione di ricorrere all'equity rispetto al ricorrere al debito); stabilizzare l'agevolazione a regime; per le imprese che investono in tecnologie green, al fine di privilegiare la copertura dei relativi fabbisogni finanziari con mezzi propri, introdurre una Super-ACE rafforzando ulteriormente la percentuale di deduzione, per tenere conto del maggior rischio inerente ai cambiamenti tecnologici e dal minore ritorno degli investimenti che si associa però alla mitigazione delle diseconomie esterne sull'ambiente; per le SRL rendere più agevoli gli aumenti del capitale (ad es. consentire anche ad esse l'esclusione del diritto di opzione con il voto della maggioranza dei soci) e modificare l'art. 2483 c.c. che preclude alle SRL l'emissione di strumenti di debito (compresi quelli convertibili e convertendi) salvo che siano garantiti da un intermediario bancario, rendendo la norma scarsamente applicata.

Semplificazione procedure di aumento di capitale

Il piano della task force suggerisce le seguenti azioni: definizione di «PMI» del TUF (fatturato inferiore a 300 M €; capitalizzazione inferiore a 500 M €); creare all'interno della Consob una task force che per i prossimi 12 mesi garantisca tempi rapidi per l'ottenimento dell'approvazione del prospetto (approvazione effettiva del prospetto nei 20 giorni massimi previsti dalla Direttiva); agevolare e incentivare la possibilità di aumenti di capitale con esclusione del diritto di opzione; dare avvio ad un aggiornamento del quadro normativo e regolamentare inerente gli obblighi informativi delle società quotate allo scopo di semplificare gli oneri in materia di predisposizione e pubblicazione dei prospetti informativi in sede di aumento di capitale, focalizzando la disclosure sugli elementi essenziali in conformità agli «schemi» di prospetto previsti dalla disciplina comunitaria. Individuando anche le aree di semplificazione e di efficientamento che non richiedono interventi normativi. Infine, efficientare i tempi necessari per l'ottenimento della relativa approvazione da parte dell'autorità competente (Consob).

Risparmio privato e investimenti nelle PMI e nelle società non quotate

Il piano prevede nuove agevolazioni fiscali per le persone fisiche che sottoscrivono OICR che investono prevalentemente in società non quotate e modifiche normative necessarie ad ampliare la platea di potenziali sottoscrittori. Prevede inoltre la detassazione in capo alle persone fisiche dei proventi derivanti dalla sottoscrizione di quote di fondi in un periodo definito (ad esempio 2020-2021) che investono prevalentemente in società non quotate, a condizione che la persona mantenga l'investimento per un minimo di 5 anni; l'introduzione di una detrazione pari al 30 per cento dell'investimento nei suddetti fondi spettante solo laddove a seguito della liquidazione dell'OICR, l'investitore realizzi una minusvalenza di importo pari o superiore al 30% dell'investimento (soggetto ad autorizzazione della Commissione UE); l'esclusione dall'imposta sulle successioni delle quote dei suddetti fondi; la riduzione da 500.000 euro ad almeno 100.000 euro della soglia minima di investimento in FIA riservati per gli investitori non professionali; l'introduzione della nuova categoria di «investitori al dettaglio qualificati», i quali, pur non possedendo i requisiti per essere considerati professionali o non volendo essere qualificati come tali per non perdere i benefici MiFID, possiedono un patrimonio personale e/o una competenza adeguati all'investimento in FIA riservati.

Incentivare fondi di turnaround di imprese UTP

La task force reputa necessario introdurre incentivi per la istituzione di fondi di turnaround agevolando anche l'esecuzione di investimenti in imprese UTP attraverso ogni strumento compatibile con la normativa europea (ad es. ACE rafforzata che tenga conto di un premio del rischio più elevato, mitigazione del cuneo fiscale) qualora l'intermediario finanziario (SGR) assuma il ruolo di sponsor del risanamento. Si ritiene inoltre che gli interventi agevolabili debbano essere limitati a quelli volti ad assicurare la continuità aziendale ed il recupero della economicità di gestione, con esclusione delle imprese in difficoltà secondo il Reg. UE n. 651/2014 e delle imprese prive di concrete possibilità di risanamento. A tal riguardo ha dimostrato la sua efficacia lo strumento dell'attestazione da parte di un professionista esterno previsto dalla disciplina in materia di crisi d'impresa. Ancora, si reputa opportuno semplificare il quadro regolamentare di riferimento anche per accelerare l'iter autorizzativo; mitigare le responsabilità penali derivanti dai reati fallimentari estendendo agli esponenti del fondo la protezione prevista, in caso di attestazione, dall'art. 67 l.fall.

Sostegno strutturale alle società non quotate (soprattutto PMI) di filiera

Si ipotizza la sottoscrizione da parte del produttore di azioni di categoria speciale/strumenti finanziari partecipativi di equity.

Le caratteristiche principali sono: voto limitato (ad esempio, nomina del presidente del collegio sindacale e altri limitati diritti essenzialmente di controllo); estinzione automatica in caso di rimborso dell'apporto iniziale, maggiorato di un rendimento «ragionevole»: il rimborso dovrà avvenire esclusivamente tramite dividendi (solo se civilisticamente distribuibili). In aggiunta, possibilità di riscatto da parte della società (alle medesime condizioni); conversione in azioni ordinarie un caso di mancata estinzione ai sensi del bullet che precede entro un determinato periodo di tempo. Il rapporto di conversione determinato, su delega dei soci ed entro un massimo prefissato, dal C.d.A. al momento della conversione, sulla base di una perizia di un terzo indipendente; massime del notariato allegate che chiariscono come questo tipo di azioni o quote siano possibili senza modifiche legislative. Si ipotizza inoltre un eventuale successivo accordo con Confindustria / associazioni di categoria / ABI per la definizione di modelli e condizioni standard; di protocolli sulle regole di intervento (ad esempio, gestione delle problematiche legate alla disciplina in materia di subfornitura).

Sostegno a Start-up innovative

Si reputa necessario aumentare la percentuale che dà diritto alla detrazione dall'IRPEF e alla deduzione dal reddito per i soggetti IRES dal 30% al 50%, e anche elevare il massimale per gli investimenti annui effettuati o direttamente o tramite OICR (ad es. fino a 3 M € per le persone fisiche e 6 M € per i soggetti IRES previa autorizzazione della Commissione UE). Si reputa inoltre necessario prevedere la detassazione per le persone fisiche dei proventi (dividendi e capital gain) per gli investimenti che siano effettuati in un determinato periodo di tempo (ad es. 2020-2021) e mantenuti per un periodo temporale minimo (ad es. 5 anni); la detassazione ai fini IRAP e contributivi per il 2020 e il 2021; la possibilità di trasformare le perdite in credito di imposta cedibile a qualsiasi soggetto.

Competenze gestionali e assunzioni specialistiche

La task force punta sulla necessità di incentivare la creazione di un modello di riqualificazione manageriale delle PMI sviluppando un piano di comunicazione che enfatizzi la necessità del rinnovo delle competenze manageriali per sostenere la sopravvivenza e la crescita del tessuto produttivo PMI nella fase post-Covid. A tal fine si ipotizza la creazione di bandi di gara per programmi di apprendimento caratterizzati da:

  • contenuti pratici e concreti sviluppati idealmente tramite la collaborazione attiva fra enti formativi e associazioni di categoria;
  • modelli di trasmissione dei contenuti basati sul coinvolgimento attivo dei manager (ad es. modelli di «social learning» incentrati su piccoli gruppi di discussione continuativi);
  • modelli di diffusione incentrati su piattaforme digitali di facile accesso (per facilitare la partecipazione e aiutare il monitoraggio della partecipazione al training).

Ancora, si ipotizza di strutturare un piano di monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi offerti dagli enti formativi, sulla base di modelli che aiutino a stimare gli effetti causali dei programmi offerti sulle competenze dei manager e la produttività e crescita delle aziende e che leghino i finanziamenti ricevuti ai risultati ottenuti; di modificare le norme relative all'utilizzo dei fondi interprofessionali per il finanziamento del programma:

  1. aggiornando criteri di accesso, rimborso e uso dei fondi interprofessionali per la riqualificazione manageriale di imprenditori e amministratori d'azienda;
  2. sviluppando incentivi economici specifici per la formazione manageriale per aziende di piccole dimensioni (ad es. rimborso superiore al 100% per imprese sotto una certa dimensione, includendo sussidio ex-ante delle spese);
  3. semplificando la procedura di accesso ai fondi, ad esempio introducendo la possibilità di strutturare piani di formazione imprenditoriali inter-aziendali per filiera produttiva e/o cluster formativo.

In più, si reputa necessario stanziare ulteriori risorse per la realizzazione di un'azione di sistema a regia nazionale, per esempio:

a) includendo la possibilità di utilizzo di risorse del PON SPAO (Sistemi politiche attive per l'occupazione) per supportare percorsi di riqualificazione manageriale;

b) prevedendo azioni capaci di amplificare gli effetti della riqualificazione manageriale, ad es. dando accesso al termine del percorso formativo ad un sistema di voucher per assunzione competenze manageriali esterne e/o neolaureati.

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