Disoccupazione e transazione sul licenziamento
14 Settembre 2020
La transazione tra il datore ed il lavoratore sul licenziamento può incidere sul diritto di quest'ultimo alla percezione della Naspi?
Il trattamento di disoccupazione è strettamente connesso alla perdita del posto di lavoro per causa non riconducibile alla volontà del dipendente. La domanda diretta ad ottenere tale trattamento, si precisa, non presuppone la definitività del licenziamento e non è incompatibile con la volontà di impugnarlo, determinando comunque l'atto datoriale una situazione - rectius disoccupazione involontaria - configurante fatto costitutivo del diritto alla prestazione.
L'impugnazione del licenziamento da parte del lavoratore, inoltre, non condiziona suddetto trattamento in quanto, qualora il recesso del datore sia dichiarato illegittimo, solo l'effettivo ripristino del rapporto - e non la sua mera ricostituzione de iure - potrà fondare la richiesta di restituzione delle somme versate a titolo di Naspi, essendone venuti meno i presupposti, e senza che dalle stesse possano detrarsi le somme alle quali il datore sia stato condannato ex art. 18 St. lav.
Ne consegue che, anche ove il recesso risulti illegittimo, la transazione stipulata tra il datore ed il licenziato non pregiudica il diritto di quest'ultimo al trattamento di disoccupazione.
Cfr.: Cass., sez. lav., 26 agosto 2020, n. 17793 e Cass., sez. lav.,20 aprile 2020, n. 9418. |