Osservatorio sulla Cassazione – Settembre 2020

La Redazione
12 Ottobre 2020

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Settembre.

Calcolo del TEG: il valore della formula di Bankitalia

Cass. Civ. – Sez. VI – 28 settembre 2020, n. 20464, ord.

Le rilevazioni compiute dalla Banca d'Italia rappresentano strumenti di basico supporto per i decreti trimestralmente emanati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in punto di TEG.

Riciclaggio e attività abusive connesse a prodotti finanziari, anche con utilizzo di bitcoin

Cass. Pen. – Sez. V – 27 settembre 2020, n. 26807, sent.

La vendita di bitcoin, reclamizzata come una vera e propria proposta di investimento con informazioni idonee a mettere i risparmiatori in grado di valutare se aderire o meno all'iniziativa, può sostanziarsi in un'attività soggetta agli adempimenti di cui agli artt. 91 e seguenti TUF, la cui omissione integra la sussistenza del reato di cui all'art. 166, comma 1, lett. c) TUF.

Processo tributario: il litisconsorzio necessario vale anche nei confronti dell'accomandante di s.a.s.

Cass. Civ. – Sez. Trib. – 25 settembre 2020, n. 20224, ord.

Nel processo tributario, il litisconsorzio necessario originario che, nel caso di rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone e delle associazioni ai sensi dell'art. 5 d.P.R. 22 n. 817/1986, sussiste tra la società e tutti i soci della stessa in ragione dell'unitarietà dell'accertamento, che è alla base della rettifica e della conseguente automatica imputazione dei redditi a ciascun socio (proporzionalmente alla quota di partecipazione agli utili ed indipendentemente dalla percezione degli stessi), ricorre anche nei confronti del socio accomandante di una società in accomandita semplice, incidendo l'accertamento in rettifica della dichiarazione anche sull'imputazione dei redditi di costui, indipendentemente dal profilo della responsabilità (limitata alla quota conferita o illimitata).

Il socio di società estinta può agire per il credito societario

Cass. Civ. – Sez. Trib. – 21 settembre 2020, n. 19641, ord.

In caso di estinzione di società, in presenza di rapporti ancora pendenti dopo la cancellazione dell'ente dal registro delle imprese il socio è legittimato ad agire per ottenere l'intero credito della società, anche oltre il limite pro quota.

L'obbligo di agire informati degli amministratori privi di deleghe di società bancarie

Cass. Civ. – Sez. II – 18 settembre 2020, n. 19556, sent.

L'obbligo imposto dall'art. 2381, ultimo comma, c.c. agli amministratori delle società per azioni di «agire in modo informato», pur quando non siano titolari di deleghe, si declina in un duplice versante. Sotto un primo profilo esso si sostanzia in un obbligo dell'amministratore di agire, vale a dire di attivarsi, esercitando tutti i poteri connessi alla carica, per prevenire o eliminare o attenuare le situazioni di criticità aziendale di cui sia, o debba essere, a conoscenza; si tratta cioè, specularmente, di un divieto di inazione nelle situazioni, conosciute o conoscibili dall'amministratore, che richiedano azione. Sotto un secondo e concorrente profilo esso consiste nell'obbligo dell'amministratore, pur se privo di deleghe, di informarsi, affinché tanto la scelta di agire quanto quella di non agire risultino fondate sulla conoscenza della situazione aziendale che egli possa procurarsi esercitando tutti i poteri di iniziativa cognitoria connessi alla carica con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle sue specifiche competenze (art. 2392, comma 1, c.c.). Tale duplice obbligo si connota con caratteristiche di particolare incisività per gli amministratori di società che esercitano l'attività bancaria perché, in tali ipotesi, esso va ad inscriversi in una sfera di responsabilità che non è soltanto quella, di natura contrattuale, di cui l'amministratore è gravato nei confronti dei soci della società ma è anche quella, di natura pubblicistica, di cui il medesimo amministratore è gravato nei confronti dell'Autorità di vigilanza.

Responsabilità dei liquidatori se ci sono debiti tributari della società

Cass. Civ. – Sez. VI – 14 settembre 2020, n. 19008, ord.

La responsabilità del liquidatore ex art. 36, comma 1, d.P.R. n. 602/1973, trova la sua fonte in un'obbligazione civile propria ex lege, in relazione agli artt. 1176 e 1218 c.c., ed è esercitabile a condizione che i tributi a carico della società siano stati iscritti a ruolo e che sia acquisita certezza legale che i medesimi non siano stati soddisfatti con le attività di liquidazione medesima. Nel caso di liquidazione e successiva cancellazione della società dal registro delle imprese, non si realizza alcuna successione del liquidatore nei debiti tributari della società contribuente, con la conseguenza che, una volta che questa sia stata liquidata e cancellata, viene meno il suo potere di rappresentanza dell'ente estinto e dunque la sua legittimazione passiva in ordine all'atto impositivo, potendo egli rispondere soltanto per il titolo autonomo di responsabilità derivante dalla carica rivestita, di natura civilistica, ai sensi del D.P.R. n. 602 del 1973, art. 36 e art. 2495 c.c., di cui il debito tributario della società costituisce mero presupposto.

La prova della distrazione o dell'occultamento dei beni societari può desumersi dall'assenza della loro destinazione

Cass. Pen. – Sez. V – 4 settembre 2020, n. 25108, sent.

In tema di bancarotta fraudolenta, la prova della distrazione o dell'occultamento dei beni della società dichiarata fallita può essere desunta anche dalla mancata dimostrazione della destinazione degli stessi da parte dell'amministratore.

Effetti della cancellazione della società di persone dal registro delle imprese

Cass. Civ. – Sez. lav. – 2 settembre 2020, n. 18250, sent.

La cancellazione comporta l'estinzione della società e ha effetto costitutivo, valendo, quindi, anche nel caso in cui la società estinta abbia assunto le forme della società di persone, il binomio cancellazione-estinzione.

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