Licenziato il decreto Ristori bis: ecco le nuove misure introdotte dal Governo

La Redazione
09 Novembre 2020

Il decreto Ristori bis, approvato venerdì 6 novembre 2020 dal Consiglio dei Ministri n. 72, introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza sanitaria da COVID-19. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, trapelano le prime novità che riguarderanno il settore giustizia e, in particolare, i giudizi penali di appello, la sospensione dei termini ai fini del computo della prescrizione e lo slittamento dell'introduzione della nuova class action.

Approvato lo scorso 6 novembre 2020 dal Consiglio dei Ministri n. 72, il decreto Ristori bis introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare le conseguenze dell'epidemia da COVID-19, attraverso lo stanziamento di ulteriori risorse destinate, in particolare, al ristoro delle attività economiche interessate dalle restrizioni e al sostegno dei lavoratori.

Per le attività economico commerciali, il decreto Ristori bis prevede un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie del contributo a fondo perduto previsto dal d.l. n. 137/2020, cd. decreto Ristori. In particolare, il decreto prevede che per alcuni operatori già beneficiari del contributo che registrano ulteriori restrizioni delle loro attività alla luce delle nuove misure restrittive nelle zone arancioni e rosse, il contributo è aumentato di un ulteriore 50%. Non solo, ne viene previsto uno nuovo per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità.


Per quanto riguarda l'erogazione, il contributo seguirà la stessa procedura già utilizzata dall'Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto Rilancio e dal decreto Ristori e l'importo varierà in funzione del settore di attività dell'esercizio.

Per tutte le imprese che svolgono le attività che danno diritto al nuovo contributo a fondo perduto e che operano nelle aree caratterizzate dalla massima gravità e da un elevato livello di rischio, il decreto estende quanto previsto dal decreto Ristori, prevedendo un credito d'imposta sugli affitti commerciali pari al 60% per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Le misure in ambito fiscale

Il decreto prevede la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti IVA per il mese di novembre per tutti i soggetti che esercitano attività economiche sospese e la cancellazione della seconda rata IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni ad alto rischio, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.

Per quanto riguarda i contributi previdenziali e assistenziali, il decreto riconosce la sospensione, per i mesi di novembre e dicembre, per le attività che operano nelle zone arancioni e rosse e, per il solo mese di novembre, per le attività che operano nelle zone gialle.

Viene rinviato al 30 aprile 2021 il secondo acconto IRES e IRAP per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli ISA e che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto.

Fondamentale anche il sostegno fornito al terzo settore

Il decreto infatti introduce un fondo straordinario previsto in favore di soggetti attivi nel terzo settore, quali organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che non rientrano fra i beneficiari del contributo a fondo perduto.

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