Nuovo report delle startup innovative aggiornato al 30 settembre 2020
20 Novembre 2020
Pubblicato il nuovo report trimestrale di MISE, Unioncamere e InfoCamere dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative, contenente i dati aggiornati al 30 settembre 2020.
Frutto della collaborazione tra MISE, Unioncamere e Infocamere, il rapporto di monitoraggio trimestrale dedicato all'andamento delle startup innovative, aggiornato al 30 settembre 2020, contiene le seguenti novità: - crescita della popolazione: le startup iscritte oltre 10mila e, in particolare, al 30 settembre 2020, se ne contano 12.068, di cui il 3,3% di società di capitali di recente costituzione; - distribuzione territoriale: oltre un quarto delle startup italiane sono ospitate in Lombardia (27,3%), la sola provincia di Milano ne registra ben 2.370, ossia il 19, 6 % della popolazione. Bene anche per il Lazio, dove superano quota mille, rappresentando così l'11,5% della popolazione e per il Veneto, con 1.008 startup, ossia l'8,4% del totale nazionale. - forza lavoro: aumentano del 5% i soci di capitale dell'azienda, rispetto al trimestre precedente, attestandosi ad oltre quota 56mila. Vi è una forte rappresentazione di imprese fondate da under-35, circa il 18,6% del totale, mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,2%, contro un 21,6% registrato nel complesso delle società di capitali; - fatturato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, con un valore della produzione medio di poco superiore a 201mila euro. Le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa; - investimenti e redditività: vi è un'incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 52,6% contro il 30,8% complessivo), ma le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Buono comunque il tasso di immobilizzazioni, quale fondamentale indicatore della propensione a investire delle aziende, di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.
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