IMU ed esenzione “prima casa”: la “dimora abituale” va verificata caso per caso

La Redazione
03 Dicembre 2020

In tema di IMU, ai fini del riconoscimento del diritto all'esenzione dell'imposta per la cd. "prima casa", è necessario il concorrere di due requisiti, uno di fatto, la dimora abituale, l'altro di carattere formale, la residenza anagrafica, dipendente dalla iscrizione in un pubblico registro

In tema di IMU, ai fini del riconoscimento del diritto all'esenzione dell'imposta per la cd. "prima casa", è necessario il concorrere di due requisiti, uno di fatto, la dimora abituale, l'altro di carattere formale, la residenza anagrafica, dipendente dalla iscrizione in un pubblico registro. Mentre per accertare il secondo è necessario e sufficiente il certificato di residenza rilasciato dal Comune, per il primo occorre dare la dimostrazione della effettiva dimora abituale: la sussistenza di tale requisito dovrà essere verificata di volta in volta.

In concreto sarà possibile accertare che, pur in presenza del certificato di residenza, non vi sia l'effettiva dimora abituale nell'immobile e, pertanto, non sorga il diritto all'esenzione. Alla stessa conclusione si giungerà, peraltro, qualora manchi la residenza attestata mediante il certificato dell'ufficio anagrafe comunale, anche se venga dimostrata la dimora abituale presso l'abitazione.

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