Come si valuta la sussistenza del pregiudizio da irragionevole durata del processo?
02 Febbraio 2021
Questo il contenuto dell'ordinanza della Suprema Corte n. 1606/21, depositata il 26 gennaio.
La Corte d'Appello di Catanzaro rigettava l'opposizione formulata dall'attuale ricorrente ai sensi dell'art. 5-ter, L. n. 89/2001, proposta contro il decreto di rigetto della sua domanda di equa riparazione formulata in relazione alla non ragionevole durata del giudizio svoltosi dinanzi al Tribunale di Crotone (25 anni).
La Suprema Corte accoglie il motivo di ricorso, osservando come la Corte d'Appello abbia posto l'accento nella decisione impugnata sul presupposto che il giudizio si fosse estinto, senza, tuttavia, considerare che il riconoscimento del pregiudizio da irragionevole durata del processo «non è ancorabile al solo esito finale del giudizio a prescindere dalle varie fasi e gradi in cui il giudizio stesso si è svolto».
(Fonte: www.dirittoegiustizia.it) |