Riforma fiscale del governo Draghi: ambiziosa e razionale

La Redazione
18 Febbraio 2021

Il nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al Senato (dove, ricordiamo, ha ottenuto la fiducia con 262 voti favorevoli) ha ricordato che «non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Ci vuole un intervento complessivo. Serve una commissione di esperti». Il Presidente, dunque, punta a intervento razionale e a 360 gradi della riforma fiscale, cercando di «semplificare il prelievo e ridurre gradualmente il carico fiscale» e cercando le risorse in un «rinnovato e rafforzato impegno nell'azione di contrasto all'evasione».

Il nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al Senato (dove, ricordiamo, ha ottenuto la fiducia con 262 voti favorevoli) ha ricordato che «non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Ci vuole un intervento complessivo. Serve una commissione di esperti». Il Presidente, dunque, punta a intervento razionale e a 360 gradi della riforma fiscale, cercando di «semplificare il prelievo e ridurre gradualmente il carico fiscale» e cercando le risorse in un «rinnovato e rafforzato impegno nell'azione di contrasto all'evasione».

Il presidente del Consiglio ha un progetto differente rispetto al passato: affidare ad una commissione di esperti che - dialogando con i partiti - proponga al Parlamento una riforma del fisco da tradurre in legge.

Progetto che ha trovato apprezzamento anche dal Presidente CNDCEC il quale, con comunicato di ieri, ha accolto le parole pronunciate al Senato da parte del Presidente Mario Draghi.

Massimo Miani ha dichiarato: “bene il coinvolgimento degli esperti. Semplificazioni, frazionamento del terzo scaglione Irpef, equità tra lavoratori dipendenti e autonomi le nostre proposte”. La parte dell'intervento dedicata alla riforma del fisco – commenta Miani – è giusta e condivisibile. A partire dal metodo che il Presidente Draghi ha individuato per mettere mano all'intervento riformatore, da affidare ad una Commissione di esperti in materia fiscale con il compito di ridisegnare il nostro sistema tributario, dopo aver sentito la politica e le parti sociali, come fatto in occasione della Riforma degli anni Settanta. Il Presidente CNDCEC, condivide anche l'approccio di carattere più complessivo e sistematico – che richiede "tempo e competenza" – per superare gli interventi parziali dettati dall'urgenza del momento che hanno caratterizzato la legislazione fiscale degli ultimi anni.

Conclude, Miani, augurando l'avvio di una stagione nuova, che coinvolga le parti interessate alla riforma e ricordando che "il Consiglio è pronto a fornire il contributo di idee".

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