Superbonus: abitazione costituita da particelle unite a fini fiscali

Redazione scientifica
26 Febbraio 2021

L'unità residenziale costituita da particelle catastali unite di fatto ai fini fiscali e, dunque, solo formalmente costituita da distinte particelle catastali, deve considerarsi come una unica unità residenziale unifamiliare, con conseguente applicazione di un unico limite di spesa ai fini della fruizione del Superbonus.

Il caso di specie.Le tre particelle catastali risultano essere strettamente connesse e praticamente inutilizzabili singolarmente a fini residenziali; infatti, nelle prime due unità immobiliari è presente la "zona notte" e risulta assente la cucina, mentre la terza, destinata prevalentemente a zona giorno, ospita la cucina ed una parte destinata a soggiorno (oltre a bagni e locali accessori). A livello catastale le tre particelle sono state unite ai fini fiscali, come risulta dall'annotazione presente nella visura catastale. Le particelle rappresentano di fatto un'unica residenza, essendo dotate di un unico contatore ENEL e, in considerazione dell'unione catastale sono state esentate dal Comune dal pagamento dell'IMU, in quanto "prima casa". Ciò posto, l'Istante chiede se possa usufruire del c.d. "ecobonus 110%" per tutte e tre le particelle contemporaneamente considerato che le stesse costituiscono unità residenziale funzionalmente indipendente.

Le indicazioni dell'AE. Tenuto conto della stretta interconnessione delle particelle catastali in questione unite ai fini fiscali, costituenti un'unica residenza, l'unità residenziale descritta deve considerarsi come un'unità residenziale unifamiliare, applicando un unico limite di spesa ai fini del Superbonus.

Fonte: mementoPiù

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