Inesistenza della contestazione disciplinare e relative conseguenze

Sabrina Apa
04 Marzo 2021

La mancanza della contestazione disciplinare determina non già un mero vizio formale del procedimento disciplinare, bensì un vizio che coinvolge quel procedimento nel senso di escluderne l'esistenza determinando, per quel tramite, la mancanza di una giustificazione sostanziale del provvedimento espulsivo...

La mancanza della contestazione disciplinare determina non già un mero vizio formale del procedimento disciplinare, bensì un vizio che coinvolge quel procedimento nel senso di escluderne l'esistenza determinando, per quel tramite, la mancanza di una giustificazione sostanziale del provvedimento espulsivo. Tale valutazione assume rilevanza anche nel rinnovato regime di tutela nei confronti dei licenziamenti illegittimi intimati nel contesto di rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato determinatisi dal 7 marzo 2015 in avanti.

La contestazione, dunque, si identifica alla stregua di un elemento costitutivo di un fatto suscettibile di porsi alla base del recesso, sicché la mancata contestazione lo rende intrinsecamente inidoneo a fondare il provvedimento espulsivo in termini analoghi ad un fatto di cui sia direttamente dimostrata l'inesistenza o l'altrui paternità.

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