Osservatorio sulla Cassazione – Febbraio 2021

La Redazione
08 Marzo 2021

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Febbraio.

Bancarotta per dissipazione e scelte imprenditoriali: la limitata applicazione della BJR in campo penale

Cass. Pen. – Sez. V – 25 febbraio 2021, n. 7437, sent.

In tema di bancarotta fraudolenta per dissipazione, ciò che connota la condotta dissipativa è una radicale incongruità dell'opzione imprenditoriale, che non può essere apprezzata se non in relazione alle dimensioni ed alla complessità dell'impresa, oltre che alle specifiche condizioni economiche ed imprenditoriali sussistenti al momento in cui detta opzione è stata adottata. Oggetto di rimprovero, insomma, non sono le scelte imprenditoriali dannose in sé, bensì quelle che si risolvono in una ingiustificata e volontaria sottrazione dei beni dell'impresa alla loro naturale funzione di garanzia delle passività della medesima. E con riferimento alle scelte imprenditoriali, il concetto di fondo della business judgment rule è connotato geneticamente dalla sua elaborazione in un contesto risarcitorio, tipicamente civilistico, che non ne consente l'automatica applicazione in riferimento alla struttura di un reato, la cui configurazione non solo non si arresta sulla soglia della valutazione ex ante della scelta imprenditoriale, ma postula, altresì, l'accertamento di una esposizione a rischio del patrimonio sociale, in dipendenza da quella scelta.

Irrilevanza ai fini Iva delle cessioni di partecipazioni sociali

Cass. Civ. – Sez. V – 25 febbraio 2021, n. 5156, sent.

Le operazioni di cessione relative ad azioni o partecipazioni in una società non rientrano nella sfera di applicazione dell'Iva, salvo che sia accertato che sono state effettuate nell'ambito di un'attività commerciale di acquisizione di titoli per realizzare un'interferenza diretta o indiretta nella gestione delle società di cui si è realizzata l'acquisizione di partecipazioni o che costituiscono il prolungamento diretto, permanente e necessario, dell'attività imponibile

Alle S.U. la questione del rapporto tra sequestro di somme giacenti sul c/c e confisca

Cass. Pen. – Sez. VI – 23 febbraio 2021, n. 7021, ord.

Viene rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione se il sequestro delle somme di denaro giacenti su conto corrente bancario debba sempre qualificarsi finalizzato alla confisca diretta del prezzo o del profitto derivante dal reato anche nel caso in cui la parte interessata fornisca la "prova" della derivazione del denaro da un titolo lecito.

Bancarotta impropria e indebita compensazione di crediti d'imposta in concorso

Cass. Pen. – Sez. V – 18 febbraio 2021, n. 6350, sent.

É configurabile il concorso tra il delitto di bancarotta impropria da operazioni dolose e quello di indebita compensazione di crediti d'imposta previsto dall'art. 10-quater d.lgs. n. 74 del 2000, non sussistendo tra di essi un rapporto strutturale di specialità unilaterale ai sensi dell'art.15 c.p.

Al giudice ordinario le controversie su sanzioni amministrative irrogate da BankItalia

Cass. Civ. – Sez. Unite – 18 febbraio 2021, n. 4365, sent.

Le controversie relative all'applicazione delle sanzioni amministrative irrogate dalla Banca d'Italia, ex art. 145 d.lgs. n. 385/1993, per violazioni commesse nell'esercizio dell'attività bancaria, sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario, la cui cognizione si estende agli atti amministrativi e regolamentari presupposti che hanno condotto all'emissione del provvedimento finale, i quali costituiscono la concreta e diretta ragione giustificativa della potestà sanzionatoria esercitata nel caso concreto ed incidono pertanto su posizioni di diritto soggettivo del destinatario.

Fondo patrimoniale: obbligazioni assunte nell'esercizio dell'attività di impresa e bisogni familiari

Cass. Civ. – Sez. III – 8 febbraio 2021, n. 2904, sent.

I beni vincolati in un fondo patrimoniale non rispondo delle obbligazioni assunte, anche anteriormente alla costituzione del fondo stesso, per bisogni estranei alla famiglia: con riferimento ai debiti derivanti dall'attività professionale o d'impresa del coniuge, anche se la circostanza che il debito sia sorto nell'ambito dell'impresa o dell'attività professionale non è di per sè idonea ad escludere in termini assoluti che esso sia stato contratto per soddisfare i bisogni della famiglia, risponde a nozione di comune esperienza che le obbligazioni assunte nell'esercizio dell'attività d'impresa o professionale abbiano uno scopo normalmente estraneo ai bisogni della famiglia. E' pertanto necessario l'accertamento da parte del giudice di merito della relazione sussistente tra il fatto generatore del debito e i bisogni della famiglia in senso ampio intesi, avuto riguardo alle specifiche circostanze del caso concreto.

Società bancarie: responsabili anche gli amministratori non esecutivi

Cass. Civ. – Sez. II – 4 febbraio 2021, n. 2620 sent.

Nelle società bancarie e in quelle autorizzate alla prestazione di servizi di investimento è richiesto a tutti gli amministratori, che vengono nominati in ragione della loro specifica competenza anche nell'interesse dei risparmiatori, di svolgere i compiti loro affidati dalla legge con particolare diligenza e, quindi, anche in presenza di eventuali organi delegati, sussiste il dovere dei singoli consiglieri di valutare l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e contabile nonchè il generale andamento della gestione della società e l'obbligo, in ipotesi di conoscenza o conoscibilità di fatti pregiudizievoli di irregolarità commesse nella prestazione dei servizi di investimento, di assumere ogni opportuna iniziativa per assicurare che la società si uniformi ad un comportamento diligente, corretto e trasparente.

Il socio unico della controllante può partecipare alla vendita fallimentare

Cass. Civ. – Sez. I – 2 febbraio 2021, n. 2280, sent.

In tema di vendita fallimentare, ex art. 107, comma 1, l. fall., il socio unico della controllante, tanto della fallita quanto dell'aggiudicataria, non può essere qualificato come debitore a cui rimane preclusa la partecipazione all'asta fallimentare, attesa l'autonomia patrimoniale e la distinta personalità giuridica della società di capitali, quand'anche unipersonale, rispetto ai suoi soci e ai suoi amministratori, ai quali non è riferibile il patrimonio intestato alla compagine.

Derivati: la mala gestio dei dirigenti pubblici sottoposta al vaglio della giurisdizione contabile

Cass. civ. – Sez. Unite – 1 febbraio 2021, n. 2157, sent.

Ferma restando l'insindacabilità giurisdizionale delle scelte di gestione del debito pubblico, da parte degli organi governativi a ciò preposti, mediante ricorso a contratti in strumenti finanziari derivati, rientra invece nella giurisdizione contabile, in quanto attinente al vaglio dei parametri di legittimità e non di mera opportunità o convenienza dell'agire amministrativo, l'azione di responsabilità per danno erariale con la quale si faccia valere, quale petitum sostanziale, la mala gestio alla quale i dirigenti del Ministero del Tesoro (oggi MEF) avrebbero dato corso, in concreto, nell'adozione di determinate modalità operative e nella pattuizione di specifiche condizioni negoziali relative a particolari contratti in tali strumenti.

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