Prescrizione del diritto a percepire le differenze retributive maturate

La giurisprudenza di legittimità, al fine di legittimare il maturarsi della prescrizione quinquennale dei crediti di lavoro nel corso del rapporto, ha poi qualificato come “stabile ogni rapporto che, indipendentemente dal carattere pubblico o privato del datore di lavoro, sia regolato da una disciplina la quale, sul piano sostanziale, subordini la legittimità e l'efficacia della risoluzione alla sussistenza di circostanze obiettive e predeterminate, e, sul piano processuale, affidi al giudice il sindacato su tali circostanze e la possibilità di rimuovere gli effetti del licenziamento illegittimo”.

Fermo questo, non pare sostenibile che, nella sostanza, la riforma introdotta con la l. n. 92/2012 abbia negativamente inciso su tali presupposti.

Il Tribunale di Udine, discostandosi dall'orientamento che pare allo stato maggioritario, ritiene dunque che per i rapporti a cui si applica l'art. 18 Statuto dei lavoratori la prescrizione quinquennale continui a decorrere in corso di rapporto anche a seguito della modifica della disciplina sui licenziamenti ad opera della c.d. Riforma Fornero. Ciò sul rilievo che "i licenziamenti "punitivi", anche se dissimulati sotto apparenti ragioni giustificative, continuano tutt'ora a trovare, nel vigente quadro normativo, validi ed efficaci strumenti dissuasivi, nell'ottica di una ragionevole salvaguardia della stabilità del rapporto di lavoro."