Impatto della pandemia sulle imprese non fallibili: il nuovo documento della FNC e del CNDCEC

La Redazione
05 Luglio 2021

Pubblicato un nuovo documento della FNC e del CNDCEC che esamina l'impatto sulle imprese non fallibili della pandemia da Covid 19.

La Fondazione Nazionale Commercialisti e il Consiglio Nazionale dei commercialisti ed esperti contabili lo scorso maggio hanno effettuato un sondaggio presso un significativo campione di commercialisti al fine di valutare l'impatto della crisi pandemica sulle imprese non fallibili e per comprendere se le misure emergenziali adottate nell'anno 2020 siano state sufficientemente adeguate per arginarne il pericolo di sovraindebitamento.

L'indagine effettuata offre una fotografia dello stato di difficoltà economica in cui si trovano ora quelle imprese che, seppur di dimensioni minori, rappresentano, in termini numerici, occupazionali e produttivi, una parte significativa dell'economia del nostro Paese e che, pertanto potrebbe determinare ripercussioni dannose per il sistema economico nel suo complesso, specialmente in chiave prospettica.

Da una stima effettuata sui risultati del sondaggio, sono circa 371.500 le imprese non fallibili che nel 2022 potrebbero trovarsi in uno stato di grave difficoltà. Si tratta del 29,3% del totale di questa tipologia di imprese, che seppur di piccole dimensioni, danno lavoro a oltre 445 mila dipendenti.

Come evidenziato nel documento, in questo contesto assume particolare importanza l'attività di monitoraggio del pacchetto di misure protettive che continuano e continueranno ad essere adottate dal Governo, al fine di valutarne l'incisività nel prossimo futuro sullo stato economico, patrimoniale e finanziario delle imprese.

A tali misure, se ne aggiungono alcune che hanno riguardato le procedure di sovraindebitamento.

In particolare, viene evidenziato un limitato ricorso a tali procedure nel periodo emergenziale, che potrebbe ricollegarsi all'effetto “tampone”, determinato dalle misure agevolative, sullo stato di crisi anche delle imprese non fallibili, nonché alla sospensione dell'attività giudiziaria disposta nel primo periodo della pandemia.

Il Consiglio Nazionale, ha l'idea di sviluppare progetti di studio e approfondimento che possano contribuire a diffondere in maniera capillare la conoscenza della materia e a sviluppare la filosofia della L. 3/2012, incentrata sul supporto ai soggetti sovraindebitati, nella prospettiva dell'esdebitazione, grazie al costante ausilio e al ruolo strategico degli OCC.

Come precisato nelle conclusioni del documento, il sondaggio effettuato mostra come, attualmente, la situazione di difficoltà economica, finanziaria e patrimoniale di tali imprese sia ancora sotto controllo, grazie proprio alle misure protettive adottate dal Governo sin dai primi giorni dello scoppio della pandemia.

L'effetto “tampone” che tali misure hanno generato anche sulle imprese minori, infatti, permette di individuare una stretta correlazione tra il rischio di solvibilità delle imprese non fallibili e la progressiva riduzione dei sostegni economici, con la conseguenza che una prima ondata di insolvenze potrebbe già generarsi nella seconda metà del 2021, per poi dilagare nel corso del 2022 e negli anni seguenti.

Al fine, quindi, di contenere le conseguenze economiche disastrose che potrebbero derivarne, viene sottolineata la necessità di insistere nell'attività di conoscenza e diffusione sia delle potenzialità che la L. 3/2012 può offrire ai soggetti in stato di sovraindebitamento sia degli strumenti già esistenti per contrastare il fenomeno dell'usura.

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