Illegittimità dell'imposizione del lavoro domenicale in misura superiore a quella pattuita all'atto dell'assunzione

Sabrina Apa
26 Agosto 2021

Il passaggio dall'attività lavorativa prestata di domenica solo in occasione delle aperture previste a quella prestata tutte le domeniche del mese (ad eccezione delle festività) comporta una modifica essenziale del contratto e delle modalità di svolgimento dell'orario di lavoro, idonea ad alterare l'equilibrio contrattuale e incidere sulla vita personale del lavoratore...

Il passaggio dall'attività lavorativa prestata di domenica solo in occasione delle aperture previste a quella prestata tutte le domeniche del mese (ad eccezione delle festività) comporta una modifica essenziale del contratto e delle modalità di svolgimento dell'orario di lavoro, idonea ad alterare l'equilibrio contrattuale e incidere sulla vita personale del lavoratore.

Tale modifica della disciplina legale, che ha esteso la possibilità di lavorare a tutte le domeniche dell'anno, non legittima tuttavia l'imposizione unilaterale di tale modifica a lavoratrici assunte a tempo parziale con riferimento a una regola che consentiva un numero minore di domeniche lavorative, ma necessita di un ulteriore accordo tra le parti, in mancanza del quale il contratto rimane immutato.

I limiti allo "ius variandi" dell'imprenditore nei contratti di lavoro part-time sono previsti a garanzia della programmabilità del tempo libero (eventualmente in funzione dello svolgimento di un'ulteriore attività lavorativa) che assume carattere essenziale, comportando l'immodificabilità unilaterale dell'orario.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.