Disconoscimento del patto di quota lite e istanza di verificazione

Redazione scientifica
05 Ottobre 2021

Nell'ordinanza in esame la Corte di cassazione si pronuncia in ordine alla possibilità per un avvocato di utilizzare il c.d. «patto di quota lite» come mezzo di prova in giudizio, in presenza di un formale disconoscimento della sottoscrizione del patto da parte del cliente, cui non segue la richiesta di verificazione da parte del difensore.

Nell'ordinanza in esame la Corte di cassazione si pronuncia in ordine alla possibilità per un avvocato di utilizzare il c.d. «patto di quota lite» come mezzo di prova in giudizio, in presenza di un formale disconoscimento della sottoscrizione del patto da parte del cliente, cui non segue la richiesta di verificazione da parte del difensore.

I giudici forniscono risposta negativa a tale quesito, richiamando il consolidato principio secondo cui «la mancata proposizione dell'istanza di verificazione di una scrittura privata disconosciuta equivale, per presunzione di legge, ad una dichiarazione di non volersi valere della scrittura stessa come mezzo di prova, con la conseguenza che il giudice non ne deve tenere conto» (Cfr. Cass. civ., n.2220/2012; Cass. civ., n. 27506/2017).

Tratto da: www.dirittoegiustizia.it

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