Le SS.UU. valuteranno se l’attore parzialmente vittorioso possa essere condannato alla refusione delle spese di lite
19 Ottobre 2021
La Terza Sezione rimette alle Sezioni Unite la seguente questione: è corretta e costituzionalmente orientata l'interpretazione dell' art. 92 c.p.c., secondo cui, nel caso di rilevante divario tra petitum e decisum, l'attore parzialmente vittorioso può essere condannato alla rifusione di un'aliquota delle spese di lite in favore della controparte?
Il quesito, a dire del Collegio rimettente, merita di essere sottoposto all'esame del giudice nomofilattico per due ragioni: sia perché è una questione di principio di ovvia importanza, sia perché ha dato vita ad un contrasto giurisprudenziale.
Secondo un primo orientamento, l'attore che chiedesse «100» e vedesse accogliersi la domanda per «10», non potrebbe ritenersi soccombente per i fini di cui all'art. 91 c.p.c. Se mai, «la riduzione, sia pure sensibile, della somma richiesta con la domanda giudiziale» può solo consentire la compensazione totale o parziale. (Cass. civ., ord., n. 30210/2017).
Un secondo orientamento ritiene invece che sussista un'ipotesi di «soccombenza» in senso tecnico anche quando l'attore abbia formulato una sola domanda, articolata in unico capo, la quale venga accolta in misura quantitativamente inferiore al richiesto.
Tale prevalente indirizzo (si veda per tutte Cass. civ., n. 3438/2016), adotta un'interpretazione dell'art. 92 c.p.c. fondata sul seguente sillogismo: a) se la vittoria dell'attore è parziale, ciò che vuol dire che la parte vittoriosa è anche parzialmente soccombente; b) se l'attore è parzialmente soccombente, per converso la controparte sarà parzialmente vittoriosa sul punto di domanda non accolto; c) ergo, è giusto ed equo che l'attore possa essere condannato alle spese.
Tanto premesso, il Collegio ritiene che l'indirizzo da ultimo menzionato adotti un'interpretazione dell'art. 92 c.p.c. non corretta sul piano letterale, logico, e dell'interpretazione costituzionalmente orientata e richiede, per l'effetto una valutazione sul punto della S.C. a Sezioni Unite. |