L'opposizione di terzo può essere proposta anche quando è pendente il giudizio di appello avverso la medesima sentenza?
22 Ottobre 2021
La Corte di cassazione ha affrontato la questione della contemporanea pendenza del giudizio di opposizione di terzo e del procedimento di appello avverso la medesima sentenza di primo grado, esaminandone le reciproche interferenze.
Nel caso di specie, una S.n.c. aveva censurato in sede di legittimità la sentenza della Corte d'appello che, confermando la decisione di primo grado, aveva ritenuto inammissibile l'opposizione di terzo proposta dalla citata società contro la sentenza di primo grado.
Il ricorrente contestava, in particolare, la statuizione della Corte territoriale secondo cui «la sentenza opposta, resa dal Tribunale, era stata impugnata avanti alla Corte d'appello e da questa confermata, sicchè la sentenza, eventualmente, da opporre era la decisione d'appello e non più quella di primo grado».
In merito, la S.C. ha evidenziato che non è corretta l'affermazione per cui «sempre e solo» la decisione di appello può essere oggetto di opposizione di terzo.
Difatti, l'art. 404 consente alla parte l'opposizione avverso la sentenza, che pregiudica i suoi diritti, « passata in giudicato ovvero esecutiva » , sicchè anche la sentenza di prime cure, quando esecutiva, può essere autonomamente impugnata.
E la pendenza del giudizio di gravame avverso la sentenza oggetto di opposizione non configura ostacolo giuridico alla proposizione dell'azione ex art. 404 c.p.c. avverso la prima sentenza, si gravata, ma esecutiva.
La contemporanea pendenza tra il procedimento di opposizione di terzo e quello di appello risulta dunque ben possibile, stante l'autonomia tra i due procedimenti.
La questione delle reciproche interferenze può porsi, e trova componimento, in dipendenza degli effetti dei rispettivi autonomi provvedimenti definitivi con riguardo al decisivo tempo della loro adozione.
Invero, l'intervento del giudicato sulla decisione d'appello avverso la sentenza opposta (prima della decisione definitiva nel giudizio di opposizione), comporta la sopravvenuta carenza di interesse a coltivare l'azione ex art. 404 avviata, poiché la sentenza opponibile diviene quella resa dal giudice di appello. |