Le novità per le imprese nella Legge di Bilancio 2022

La Redazione
10 Gennaio 2022

La L. 30 dicembre 2021, n. 234, recante il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, ha introdotto tra le novità alcune misure per le imprese, tra cui il taglio dell'IRPEF; la proroga delle misure sui finanziamenti concessi dalle banche (Fondo centrale e Sace); bonus investimenti e crediti d'imposta; la modifica della disciplina del nuovo Patent box; alcuni incentivi per le aggregazioni tra le imprese; la modifica alla disciplina del PIR PMI.

La legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, ha introdotto tra le novità alcune misure per le imprese, tra cui il taglio dell'IRPEF; la proroga delle misure sui finanziamenti concessi dalle banche (Fondo centrale e Sace); bonus investimenti e crediti d'imposta; la modifica della disciplina del nuovo Patent box; alcuni incentivi per le aggregazioni tra le imprese; la modifica alla disciplina del PIR PMI.

IRPEF e IRAP

Tra le misure a sostegno delle imprese, è prevista una nuova modalità di determinazione dell'IRPEF: dalla riduzione delle aliquote alla riformulazione delle detrazioni fiscali; il trattamento integrativo per i redditi di lavoro (dipendente e autonomo) e di pensioni e l'abolizione dell'IRAP per le imprese individuali e i lavoratori autonomi.

Per imprese individuali e lavoratori autonomi è abolita l'IRAP.

Fondo centrale e Sace

Per quanto riguarda le agevolazioni finanziarie la principale novità è la proroga al 30 giugno 2022 della garanzia statale del Fondo centrale di garanzia e di Sace per i finanziamenti concessi dalle banche.

Il comma 53 dell'art. 1 della Legge di bilancio dispone , infatti, che l'operatività del Fondo centrale (art. 13 D.L. 23/2020) sia prorogata fino al 30/06/2022, tuttavia dal 1° aprile 2022 viene meno la garanzia a titolo gratuito ed è prevista la concessione previo pagamento di una commissione da versare al Fondo. Per i miniprestiti la copertura dal 1° gennaio 2022 sarà ridotta all'80% e anche per essi dal 1 aprile 2022 è previsto, per il rilascio della garanzia, il pagamento di una commissione da versare al Fondo. Il comma 54 stabilisce che alle richieste di ammissione alla garanzia presentate a decorrere dal 1° luglio 2022 non si applica più la disciplina straordinaria di intervento del Fondo; inoltre, a norma del comma 55, tra il °1 luglio 2022 -31 dicembre 2022 le modalità operative del Fondo sono ripristinate solo parzialmente.

Lo strumento “Garanzia Italia” gestito da Sace si rivolge alle imprese più grandi, comprese le imprese fino a 499 dipendenti (midcap) viene anch'esso prorogato al 30 giugno 2022.

Bonus investimenti e crediti d'imposta

La Legge di bilancio 2022, tra le principali misure finalizzate allo sviluppo delle imprese, prevede:

-al comma 44 la proroga e rimodulazione della disciplina del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con specifiche ridefinizioni a seconda che trattasi di investimenti: in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0; in beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali "Industria 4.0";

-al comma 45 viene estesa e modificata la disciplina del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative, di cui all'art. 1 commi da 198 a 206 Legge di bilancio 2020 (L. n. 160/2019). Per l'anno 2022, si conferma la stessa misura e lo stesso limite massimo disposto dalla legislazione vigente; scatta invece la proroga dopo il 2022 che opera con tempistiche, misure e limiti massimi differenziati, a seconda della tipologia di investimenti.

-al comma 46 viene prorogato al 31 dicembre 2022 il credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) istituito dalla L. n. 205/2017 (legge di bilancio 2018) e ne riduce l'importo massimo da € 500.000 a 200.000.

Altre misure a favore delle imprese

Patent box : si conferma la modifica della disciplina del nuovo Patent box (art. 1, commi 10-11), contenuta nell'art. 6 d.l. n. 146/2021, con la maggiorazione fiscale che sale al 110% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a beni immateriali giuridicamente tutelabili e, dall'altro lato, restringendo il novero dei beni agevolabili. I contribuenti, per tutta la durata dell'opzione, potranno fruire sia del nuovo Patent box che del credito d'imposta per le spese di ricerca e sviluppo.

La decorrenza della nuova disciplina del Patent box, in luogo del termine iniziale del 22 ottobre 2021, si applica alle opzioni esercitate con riguardo al periodo di imposta in corso alla data della loro entrata in vigore e ai successivi periodi di imposta.

Si modifica la disciplina transitoria regolamentando il passaggio dal vecchio al nuovo regime, per non obbligare al transito automatico al nuovo Patent box chi abbia esercitato l'opzione per l'originario istituto, con riferimento ad anni antecedenti al 2021.

Si introduce il meccanismo di recapture in base al quale, se le spese agevolabili sono sostenute in vista della creazione di una o più immobilizzazioni immateriali oggetto di Patent box, si può usufruire della maggiorazione del 110% a decorrere dal periodo di imposta in cui l'immobilizzazione immateriale ottiene un titolo di privativa industriale.

Aggregazioni tra imprese

Estesa al 30 giugno 2022 (commi 70-71) la disciplina degli incentivi per le aggregazioni tra imprese, di cui viene altresì ampliata l'operatività. Ricordiamo che l'incentivo permette, nei casi di operazioni relative ad aggregazione di imprese, realizzata attraverso fusioni, scissioni o conferimenti d'azienda, di trasformare in credito d'imposta una quota di attività per imposte anticipate (deferred tax asset- DTA) riferite a perdite fiscali ed eccedenze ACE. L'incentivo, inoltre, è rimodulato, inserendo nelle norme alcuni limiti espressi in valore assoluto - oltre a quello commisurato alla somma delle attività - pari a € 500 milioni. In ragione delle novità si anticipa dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2021 la cessazione del bonus aggregazione disciplinato dall'art. 11 D.L. n. 34/2019.

Disciplina del PIR PMI

Al comma 912 si modifica la disciplina del PIR PMI: in particolare cambia il credito d'imposta per le minusvalenze realizzate nei PIR PMI, rimodulandone l'ammontare e il termine di utilizzabilità, nonché prorogandolo all'anno 2022. Si abbassa il quantum dell'agevolazione e l'attribuzione può essere concessa a condizione che il suo ammontare non superi il 10% delle somme investite in tali strumenti finanziari; inoltre, si estende il periodo di utilizzo, da 10 a 15 quote annuali.

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