Specificità del patto di prova e rinvio al contratto collettivo
17 Gennaio 2022
È sufficiente il rinvio, nel patto di prova, all'inquadramento professionale previsto nel CCNL applicato in azienda?
Sebbene in astratto le mansioni alle quali verrà adibito il lavoratore in prova possano essere individuate mediante rinvio alle disposizioni del CCNL applicato, sub specie alla qualifica di inquadramento, ciò potrebbe risultare inidoneo a rispettare il requisito di specificità richiesto, non consentendo la identificazione ex ante delle attività lavorative sulle quali dovrà svolgersi la prova.
Secondo la giurisprudenza di legittimità, infatti, il patto di prova apposto ad un contratto di lavoro deve contenere la specifica indicazione delle mansioni che ne costituiscono l'oggetto, la quale può essere operata anche con riferimento alle declaratorie del contratto collettivo, sempre che il richiamo sia sufficientemente specifico e riferibile alla nozione classificatoria più dettagliata sicché, se la categoria di un determinato livello accorpi una pluralità di profili, è necessaria l'indicazione del singolo profilo, mentre risulterebbe generica quella della sola categoria.
L'esclusivo riferimento alla categoria lavorativa, anche se permetterebbe l'assegnazione del lavoratore ad uno dei plurimi profili rientranti in essa, con maggiori opportunità di utilizzazione del lavoratore in azienda, si porrebbe in contrasto con la causa del patto di prova e, nello specifico, con la tutela dell'interesse di entrambe le parti contrattuali a sperimentare la reciproca convenienza al contratto di lavoro, la quale postula la puntuale indicazione e identificazione delle mansioni in relazione alle quali l'esperimento deve svolgersi.
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