Le concause della malattia professionale e la presunzione eziologica

La derivazione professionale della malattia professionale può essere esclusa ove sia provata l'incidenza di un fattore extra-lavorativo?

Nel sistema dell'assicurazione contro le malattie professionali, costituisce principio consolidato quello secondo il quale l'inclusione nella tabella sia della lavorazione svolta che della malattia contratta - insorta entro il periodo massimo d'indennizzabilità eventualmente previsto - comporta l'applicazione della presunzione di eziologia professionale della patologia sofferta dall'assicurato.

La presunzione legale in questione non è, però, assoluta, potendo l'INAIL fornire la prova contraria, ad esempio dimostrando la sussistenza di un fattore extra-lavorativo, il quale sia stato di per sé idoneo a determinare la patologia.

Con riferimento alla possibilità di ricondurre la malattia professionale ad un fattore causale estraneo alla lavorazione, tenuto conto che anche in questa materia trova diretta applicazione il principio di equivalenza causale di cui all'art. 41 c.p., è necessario rammentare che, per far sorgere la tutela in favore del lavoratore, è sufficiente che l'esposizione a rischio sia stata concausa concorrente della malattia, non richiedendosi invece che essa abbia assunto efficacia causale esclusiva o prevalente.

La presunzione sopra richiamata, pertanto, può essere superata mediante prova contraria che, però, dovrà avere ad oggetto l'efficacia causale esclusiva dell'eventuale fattore patogeno extra-lavorativo.