Caduta cornicione dal Condominio: quando è possibile ottenere il risarcimento del danno?
11 Febbraio 2022
Il caso. Un cittadino conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale un Condominio al fine di sentire accertare la responsabilità di quest'ultimo per l'omessa manutenzione degli stabili ex art. 2051 c.c. e la conseguente condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti: nello specifico, il ricorrente esponeva che mentre attraversava a piedi un corridoio del complesso condominiale veniva colpito da pezzi di intonaco e cemento distaccatisi dalla parete, e nel tentativo di evitarli cadeva a terra riportando gravi lesioni. Tuttavia, sia il Tribunale che la Corte d'Appello rigettavano la domanda attorea ritenendo non provato il fatto costitutivo della pretesa: in particolare, i giudici di merito, dopo aver esaminato le deposizioni dei testimoni e il verbale di pronto soccorso, evidenziavano molteplici incongruenze e contraddizioni che non consentivano di ritenere provata né la dinamica del sinistro né il nesso causale tra il danno e l'asserita caduta di calcinacci. L'uomo ricorre in Cassazione, lamentandosi, tra i vari motivi, del fatto che la Corte d'Appello non avesse applicato i principi in materia di danni cagionati da cose in custodia, secondo cui è sufficiente che il danneggiato dimostri il nesso causale tra il danno subito e il bene.
La decisione della Corte. Il ricorso è inammissibile. La Corte di Cassazione, infatti, sostiene che, ai fini dell'accoglimento della domanda, non è sufficiente la prova del fatto storico della caduta, in quanto, in tema di responsabilità ex art. 2051 c.c., l'attore è comunque tenuto a provare il nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno subito. Pertanto, il cittadino che intenda ottenere il risarcimento dei danni subiti dalla caduta di cornicioni di un Condominio è tenuto a dimostrare il nesso di causalità tra il fenomeno del "crollo" di parti cementizie e il danno fisico riportato.
Fonte: dirittoegiustizia.it
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