Sulle violazioni fiscali commesse dal legale rappresentante e la confisca diretta del denaro presente nel patrimonio dell’ente
15 Febbraio 2022
Nel caso di violazioni fiscali commesse dal legale rappresentante dell'ente, è ammessa la confisca del denaro presente nel patrimonio dell'ente quando il profitto sia rimasto nella disponibilità della persona giuridica.
In una controversia avente ad oggetto il sequestro preventivo disposto nei confronti di un legale rappresentante di una società a cui era stato contestato il reato di indebita compensazione, di cui all'art. 10-quater d.lgs. n. 74/2000, la Corte di Cassazione ha affermato che «nel caso di violazioni fiscali commesse dal legale rappresentante o da altro organo della persona giuridica nell'interesse di questa, è ammessa la confisca diretta del denaro presente nel patrimonio dell'ente, quando il profitto o i beni direttamente riconducibili a tale profitto sia rimasto nella disponibilità della persona giuridica; si è, invece, esclusa l'applicabilità nei confronti di quest'ultima della confisca per equivalente (ad eccezione del caso in cui questa sia priva di autonomia e rappresenti solo uno schermo attraverso il quale il reo agisca come effettivo titolare dei beni), sia perché ciò non sarebbe giustificato dall'eventuale rapporto organico fra persona fisica e società, sia in quanto l'ente non può considerarsi autore del reato o concorrente nello stesso, essendo prevista solo una responsabilità amministrativa degli enti e non una responsabilità penale; ancora, in quanto diversamente ragionando si perverrebbe ad un'applicazione analogica in malam partem dell'art. 322-ter c.p. - ovvero, successivamente, del d.lgs. n. 74/2000, art. 12-bis, riferibile soltanto all'autore del reato».
Fonte: Diritto&Giustizia |