Superbonus: le nuove regole sulla cessione del credito

Redazione scientifica
28 Febbraio 2022

Le nuove regole mirano a superare l'impasse creato dal decreto sostegni ter che aveva introdotto l'impossibilità di cedere il credito dopo la prima cessione.

Le nuove cessioni. Il testo riscrive nuovamente le regole in materia di cessione del credito e, come prima cosa, dispone l'abrogazione della stretta prevista per il superbonus e i bonus casa dall'articolo 28 del decreto Sostegni ter. Con tali modifiche, la cessione del credito e lo sconto in fattura sono tornati a essere replicabili più volte ma con delle limitazioni:

- sconto in fattura, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, di importo pari alla detrazione spettante, cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari;

- cessione del credito, d'imposta di pari ammontare ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari;

- i crediti derivanti dall'esercizio delle opzioni (sconto in fattura o cessione del credito), non possono formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell'opzione all'Agenzia delle entrate;

- al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni, secondo le modalità previste dal provvedimento di cui al periodo precedente. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all'Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022.

Sanzioni. Il nuovo decreto prevede anche sanzioni penali severe, carcere compreso, per i tecnici che inseriscono nelle loro asseverazioni dati falsi o che omettono di riferire informazioni rilevanti sul cantiere. Confermata, dunque, la forte stretta sul lavoro dei tecnici asseveratori.

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