Caduta da una scalinata dissestata: niente risarcimento per il danneggiato

Redazione Scientifica
09 Marzo 2022

Respinta la richiesta di ristoro economico avanzata dal danneggiato nei confronti del Comune. Per i Giudici, l'evidente precarietà dei gradini avrebbe dovuto spingere l'utente ad adottare cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze.

La Cassazione ha negato il risarcimento chiesto al Comune da persona danneggiata a seguito di una caduta da una scalinata dissestata.

Secondo la S.C., infatti, l'evidente precarietà dei gradini avrebbe dovuto spingere l'utente ad adottare cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze.

Osservano inoltre i Giudici che, nel caso di specie, la persona danneggiata ha adottato un atteggiamento imprudente nonostante conoscesse bene lo stato dei luoghi, essendo "solita percorrere quel tratto di strada, posto nelle immediate vicinanze della sua abitazione".

Alla luce di questo, la Corte ha stabilito che «il pericolo costituito dal dissesto dei gradini poteva essere superato con l'adozione di normali cautele da parte della persona danneggiata», anche tenendo presente, nel caso specifico, della presenza di «illuminazione più che sufficiente, essendosi l'incidente verificato in pieno giorno, in assenza di piogge o di condizioni avverse» e «della concreta visibilità degli avvallamenti, usando la normale attenzione» e, infine, «della prevedibilità dell'evento, posto che la donna era a conoscenza delle condizioni di usura della scalinata».

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