La regolarizzazione edilizia della canna fumaria nel Condominio

Redazione scientifica
16 Marzo 2022

Il TAR per la Lombardia, ha respinto il ricorso, riguardante la regolarizzazione edilizia di una canna fumaria realizzata sul terrazzo di un'unità abitativa nella provincia veneta.

Con sentenza n. 39/2022, il TAR della regione Lombardia, ha respinto il ricorso di G.B., contro un Comune italiano per una questione condominiale, riguardante una canna fumaria realizzata su un terrazzo di un'unità abitativa.

Innanzitutto, la suddetta canna fumaria, alta oltre un metro e mezzo, posizionata in modo da sporgere dalla sagoma dell'edificio, non risulterebbe dai titoli di acquisto dell'immobile.

Il Comune italiano aveva accertato l'essenza di titoli abilitativi per la costruzione e il posizionamento del comignolo e il ricorrente aveva rinnovato negli anni la propria totale contrarietà alla permanenza del manufatto, chiedendone più volte la sua demolizione.

Lamentava, inoltre il ricorrente che, in sua assenza, gli altri proprietari del condominio, avrebbero modificato lo stato del comignolo esistente, con una ulteriore canna di esalazione in metallo in sopraelevazione della preesistenza.

Successivamente, G.B. rinnovava la propria totale contrarietà alla permanenza sulla sua proprietà del manufatto chiedendone la demolizione.

Avverso tal atto, proponeva ricorso G.B., richiedendone l'annullamento.

Il ricorso viene respinto.

Invero, il proprietario confinante, nella cui sfera giuridica incida dannosamente il mancato esercizio dei poteri repressivi degli abusi edilizi da parte dell'organo preposto, è titolare di un interesse legittimo all'esercizio e può, dunque, ricorrere avverso l'inerzia dell'organo preposto alla repressione di tali abusi edilizi, sollecitando l'esercizio dei poteri repressivi degli abusi.

Infatti, come rilevato nella fase cautelare del giudizio, la questione oggetto della controversia, considerato che l'amministrazione intimata ha manifestato di ritenere possibile la sanatoria dell'abuso, assume natura di lesione del diritto dominicale del ricorrente al quale l'ordinamento assegna le forme di tutela previste dal diritto privato dinanzi al giudice ordinario, in particolare una eventuale domanda di riduzione in pristino del un manufatto la cui costruzione sarebbe priva dell'autorizzazione del proprietario o dei sui danti causa.

Per questi motivi, il TAR per la Regione Lombardia, decide di respingere il ricorso.

Fonte: dirittoegiustizia.it

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