Condannato per avere rubato l'energia elettrica di un altro condomino

Redazione scientifica
11 Aprile 2022

La Corte di Cassazione respinge il ricorso di un condomino dichiarato colpevole di avere sottratto energia elettrica dal contatore di un altro proprietario dello stabile.

La Corte d'Appello di Caltanissetta aveva confermato la pronuncia del Tribunale di Gela che aveva dichiarato L.C.F.G. colpevole di furto aggravato per avere sottratto energia elettrica dallo stabile nel quale viveva.

Avverso la sentenza di secondo grado l'imputato ha proposto ricorso per Cassazione.

Il ricorso è inammissibile.

Principalmente il ricorrente lamentava l'erronea ricostruzione dei fatti operata dal personale della società elettrica responsabile della gestione dell'energia sottratta, adducendo che la stessa avesse soltanto constatato la manomissione del contatore, ma non anche l'entità dell'energia rubata e il suo valore.

Secondo l'imputato, egli non era proprietario dell'alloggio nel quale era avvenuto l'illecito, ma solo ospite di passaggio e pertanto non era possibile ascrivergli il reato di furto dell'energia.

A tal proposito sottolinea il Collegio che questa doglianza non rispecchierebbe il reale andamento della vicenda, in quanto sia in primo che in secondo grado, i giudici avevano chiaramente verificato l'abitualità dell'imputato nel vivere in quel determinato immobile e di avere egli stesso ammesso di essersi allacciato abusivamente al contatore incriminato, intestato ad altro soggetto.

Tutti gli altri motivi sono inammissibili.

Pertanto la Corte di Cassazione rigetta il ricorso.

Fonte: dirittoegiustizia.it

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