Omissioni in fase selettiva: il requisito non posseduto deve essere essenziale per l'instaurazione del rapporto di lavoro
17 Maggio 2022
L'omessa dichiarazione, in sede di selezione pubblica, della pendenza di carichi penali, come può incidere sulla posizione del lavoratore successivamente assolto nel procedimento penale?
In linea di principio deve ritenersi irrilevante l'assoluzione del lavoratore che non abbia debitamente dichiarato di avere a proprio carico delle pendenze penali, tenuto conto che la falsità della dichiarazione non riguarda la colpevolezza ovvero l'innocenza del dichiarante, bensì la circostanza obiettiva della pendenza del procedimento penale, a prescindere dalla fondatezza o meno dell'imputazione.
Secondo la Corte di Cassazione, si precisa, i falsi documentali o le dichiarazioni non veritiere, in occasione dell'accesso al pubblico impiego, costituiscono causa di decadenza, con conseguente nullità del contratto, qualora tali infedeltà comportino la carenza di uno dei requisiti imprescindibili per l'instaurazione del rapporto di lavoro.
Nelle altre ipotesi, invece, le medesime condotte possono comportare, una volta instaurato il rapporto, il licenziamento, ai sensi dell'art. 55 -quater, lett. d), D.lgs. n. 165/2001 purché, valutate tutte le circostanze del caso concreto, la misura risulti proporzionata rispetto alla gravità dei comportamenti tenuti. Pertanto, la dichiarazione omissiva del lavoratore (con riferimento alle pendenze penali) non potrà rilevare ex se, dovendosi verificare la sostanziale incidenza del dato omesso rispetto ai requisiti necessari per l'assunzione. |