Compensi avvocati: come si determina il valore della causa?

Redazione scientifica
29 Giugno 2022

La Corte di cassazione ha affrontato la seguente questione: come si determina il valore della causa per «l'assistenza e consulenza alla redazione di un contratto di opzione per l'acquisto di un immobile» ai fini della liquidazione del relativo compenso all'avvocato?

La Corte di cassazione, nell'ordinanza in esame, ha affrontato la seguente questione: come si determina il valore della causa per «l'assistenza e consulenza alla redazione di un contratto di opzione per l'acquisto di un immobile» ai fini della liquidazione del relativo compenso all'avvocato?

Preliminarmente è stato chiarito che ai fini della liquidazione del compenso professionale dell'avvocato, il valore della pratica o dell'affare si determina a norma del codice di procedura civile.

Nella specie non è tuttavia applicabile l'art. 15 c.p.c. che si riferisce alle «cause relative a beni immobili», ovvero alle azioni reali relative a beni immobili, ma l'art. 12 c.p.c., venendo in rilievo una prestazione stragiudiziale avente ad oggetto un rapporto contrattuale.

Inoltre, va fatta applicazione in tal caso dell'art. 5 (prestazioni in materia stragiudiziale) e dell'art. 9 (tabella tariffaria) del d.m. 585/1994, ratione temporis applicabile, con previsione di un minimo e di un massimo secondo il valore della controversia, da determinarsi ai sensi dell'art. 12 c.p.c. e cioè in base a quella parte del rapporto obbligatorio che è in contestazione.

Ove però la domanda introduttiva del giudizio sia formulata in maniera da postulare l'accertamento con efficacia di giudicato, ai sensi dell'art. 34 c.p.c., in ordine all'intero rapporto o ad unadeterminata parte di esso, ai fini della determinazione del valore della causa, va considerato interamente il valore dell'uno o dell'altra (Cass. civ., n. 9991/2003).

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