Osservatorio sulla Cassazione – Giugno 2022

La Redazione
13 Luglio 2022

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Giugno.

Domanda di ammissione al passivo e eccezione di prescrizione presuntiva sollevata dal curatore

Cass. civ., sez. I, 27 giugno 2022, n. 20602 – sent.

A fronte dell'insinuazione al passivo fallimentare di un credito maturato in forza di un rapporto riconducibile alla previsione dell'art. 2956, n. 2 c.c., sollevata dal curatore fallimentare l'eccezione della prescrizione presuntiva e deferitogli dal preteso creditore il giuramento decisorio, la dichiarazione del curatore di non essere a conoscenza se il pagamento sia avvenuto o meno costituisce mancato giuramento.


Può essere disposto il sequestro su beni conferiti in un trust per salvarli dalla bancarotta

Cass. pen., sez. V, 24 giugno 2022, n. 24650 - sent.

Può essere disposto il sequestro conservativo su beni fittiziamente attribuiti in un trust, ma in realtà ancora nella disponibilità dell'imprenditore che sia indagato per bancarotta fraudolenta. Il conferimento in un trust di una serie di beni, cinque mesi dopo la dichiarazione di fallimento (e dunque dopo la realizzazione delle condotte penalmente rilevanti) costituisce un atto a titolo gratuito inefficace per il creditore danneggiato dal reato di bancarotta, il quale ha diritto di ottenere la tutela prevista dall'art. 316 c.p.p.

Procedimento fallimentare: libera accessibilità al fascicolo della procedura

Cass. civ., sez. VI, 23 giugno 2022, n. 20312 - sent.

L'art. 90 l.fall. è norma di portata generale e trova applicazione anche al procedimento di opposizione allo stato passivo. Questi atti e provvedimenti rimangono nella disponibilità del giudice delegato e del Tribunale fallimentare, i quali possono attingere al fascicolo della procedura al fine di verificare e prendere in esame le statuizioni adottate nel corso del procedimento concorsuale. La libera accessibilità al fascicolo della procedura da parte dell'autorità giudiziaria preposta al procedimento ha ad oggetto, quindi, soltanto gli atti e i provvedimenti formati dagli organi della procedura o assunti dall'autorità giudiziaria.

Fallimento cagionato da operazioni dolose e ricorso al credito per salvare l'azienda

Cass. pen., sez. V, 13 giugno 2022, n. 22973 - sent.

Non può essere qualificato come “operazione dolosa” il ricorso al credito operato per anni dagli amministratori di una società, in presenza di difficoltà economiche ma senza che ricorressero le condizioni, ex artt. 2447 e 2484 c.c., per lo scioglimento della società.

La fattispecie di fallimento cagionato da operazioni dolose, prevista dall'art. 223, comma 2 n. 2, l.fall., presuppone una modalità di pregiudizio patrimoniale discendente non già direttamente dall'azione dannosa del soggetto attivo, ma da un fatto di maggiore complessità strutturale, riscontrabile in qualsiasi iniziativa societaria implicante un procedimento o, comunque, una pluralità di atti coordinati all'esito divisato e si distingue dalle ipotesi generali di bancarotta fraudolenta patrimoniale, di cui al combinato disposto degli artt. 223, comma 1, e 216, comma 1, n. 1, l.fall.), - in cui, invece, le disposizioni di beni societari (qualificabili in termini di distrazione, dissipazione, occultamento, distruzione) sono caratterizzate, secondo una valutazione ex ante, da manifesta ed intrinseca fraudolenza, in assenza di qualsiasi interesse per la società amministrata.

Creditore titolare di un'ipoteca concessa dal fallito per un debito altrui: è ammissibile l'insinuazione al passivo?

Cass. civ., sez. I, 7 giugno 2022, n. 18337 – ord. interloc.

La questione se il terzo titolare di ipoteca o di pegno sui beni compresi nel fallimento, in virtù di una garanzia costituita per un debito altrui, sia legittimato a far valere o meno il proprio diritto con il procedimento di verificazione del passivo previsto dal Capo V della legge fallimentare viene rimessa al Primo Presidente per l'eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, a fronte del contrasto sul tema nella giurisprudenza di legittimità e in dottrina.

Fallimento: esdebitazione del fallito e applicabilità ai debiti IVA

Cass. civ., sez. trib. 6 giugno 2022, n. 18124 – sent.

In tema di fallimento, l'esdebitazione del fallito, di cui agli artt. 142 e 143 l. fall., è applicabile anche ai debiti IVA, non contrastando con l'art. 4, par. 3, T.U.E. e con gli artt. 2 e 22 della Direttiva n. 77/388/CEE del 17 maggio 1977 (c.d. Sesta Direttiva), in materia di sistema comune di imposta sul valore aggiunto.

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